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Del periodo giovanile di Galileo Galilei
Il trattato di fortificazione
Autori: Pellicanò Antonino
Formato: 17 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 176
Anno edizione:
ISBN: 9788849201017
EAN: 884920101X
UB. INT. : T422C V02h V23c
Contenuto
Il risultato della ricerca contenuta nel presente testo, trasferendo l’origine scientifica della scienza urbanistica sulla stessa origine dei pensiero scientifico contemporaneo, ricostituisce un’unità strutturale dell’indagine epistemologica e disegnativa, già esplorata e riconosciuta nella genialità totale delle manifestazioni di un Michelangelo e di un Borromini, ed oggi riconducibile all’intera fase del percorso post rinascimentale. Sono certamente numerosi i riferimenti che il libro indica, considerando anche le ricerche di Manfredo Tafuri e di Salvatore di Pasquale, che hanno suggerito panorami e aspetti per individuare altri versanti dell’indagine galileiana, ma è la prima volta che Galileo viene esplorato per le interferenze relazionali tra le tematiche fisiche naturali e quelle morfologiche ed estetiche.
Galileo Galilei agli inizi del suo insegnamento a Padova si occupò anche di Architettura Militare. I suoi scritti di questo periodo giovanile (aveva 28 anni nel 1592) sono però messi in ombra dalle sue opere maggiori, al punto che l’unica revisione critica di queste opere giovanili è ancora quella del Favaro, del 1890. Tuttavia questi suoi lavori risalgono a un periodo che vide numerosi interventi sul territorio, tra cui quello su Palmanova, iniziata proprio nel 1593, e cui si riferisce l’inedito – di Giulio Savorgnan – qui pubblicato, e contenuto in coda a tre dei manoscritti in cui è conservato l’insegnamento di Galileo, e che suggeriscono la probabile partecipazione dello scienziato al progetto. Il “Trattato di Fortificazione” contiene notazioni complete sul percorso della progettazione, sulla contestualizzazione e la finalizzazione degli impianti sul territorio, sulla descrizione delle azioni di trasformazione e dei modi geometrici e costruttivi che devono essere posti in essere, utilizzando la forza geometrica e matematica di Galileo per destinazioni dichiaratamente riferite alle necessità della cultura antropica. Il contenuto di questo Trattato si pone come ponte tra le radici rinascimentali (L.B. Alberti) e i percorsi successivi, (passando dal Vauban) fino ala nascita dell’Urbanistica Moderna. I caratteri più evidenti dell’ opera sono quelli relativi all’importanza data da Galileo alla scelta della localizzazione su cui realizzare le opere militanti, riprendendo tratti culturali della scolastica medievale e, facendoli operare – anche con il superamento della contrapposizione tra città ideale e città reale – in un contesto in cui invece la diffusione delle informazioni assume i caratteri di patrimonio collettivo, e questi scritti segnano certamente un momento importante della sua crescita intellettuale. Tutto questo, richiamando la nota del Panofsky circa le ricadute sulle indagini galileiane delle reciproche influenze tra un atteggiamento scientifico e quello estetico, pone nuova luce sull’articolata complessità dell’esplorazione galileiana, e rida significato a quell’ interesse che lo scienziato manifestava con programmatico intento nel proporre e verificare azioni concrete per atteggiamenti di utilizzazione coerente e corretta dell’ambiente.
Antonino Pellicano’ (Reggio Calabria, 1947), Architetto, si è laureato all’Università di Firenze ed ha lavorato presso le Università di Firenze, Edmonton e Reggio Calabria, dove attualmente svolge attività di ricerca, e si occupa delle Politiche dell’Unione Europea riguardanti i temi dei territorio, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, anche attraverso la redazione di Progetti Pilota per conto delle Amministrazioni Pubbliche. E’ autore di numerosi articoli e saggi.
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