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Le architetture dipinte di Filippino Lippi

La Cappella Carafa a S. Maria sopra Minerva in Roma

Formato: 17 X 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 80

Anno edizione: 2003

ISBN: 9788849204841

EAN: 8849204841

UB. INT. : T512A V01e V25l V94b

Contenuto

Questo studio, che vede la luce nel V centenario della morte di Filippino Lippi (1457-1504), nasce dalla volontà di proporre una lettura insolita degli affreschi della Cappella Carafa (1489-93). La cultura artistica fiorentina alla quale Filippino si è formato durante l’apprendistato nella bottega del Botticelli, la partecipazione al dibattito sorto intorno alla funzione della prospettiva – strumento primario attraverso il quale l’artista eleva l’arte a scienza – e il ruolo dell’architettura intesa come concretizzazione dello spazio pittorico e manifestazione della munificenza dello Stato come del singolo cittadino, costituiscono un riferimento costante nell’organizzazione strutturale, spaziale e decorativa degli affreschi di Filippino a S. Maria sopra Minerva. In quest’opera il fittizio si mescola all’architettura reale, la quale è posta alla base della simulazione dello spazio effimero, mentre la dissimulazione della struttura portante è attuata attraverso l’effetto pittorico della decorazione. L’architettura dipinta della cappella si manifesta nella varietà delle forme in essa impiegate e nella varietà dei materiali che in essa sono raccolti; è interpretata dall’artista come una lastra da impreziosire con intagli e colori e che gioca con l’apparato scultoreo ad essa applicato. Queste sono le condizioni dalle quali parte la qualificazione della Cappella realizzata dal Lippi per la munificenza del cardinale Oliviero Carafa, così descritta da Vasari: “una cappella nella quale dipinse storie della vita di S. Tommaso d’Aquino et alcune poesie molto belle, che tutte furono da lui, il quale ebbe in questo sempre propizia la natura, ingegnosamente trovate”. Attraverso la ricerca dei modelli architettonici, dei riferimenti alla trattatistica e, più in generale, al clima culturale, si è cercato di restituire un senso alle invenzioni “bizzarre” di Filippino.

Maria Vitiello Santorelli dopo la laurea in Architettura presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, ha conseguito il Diploma di Specializzazione in Restauro dei Monumenti e il Dottorato di ricerca in Conservazione dei Beni Architettonici nella stessa Università, dove attualmente svolge attività didattica e di ricerca. E’ autrice di saggi e recensioni su riviste specializzate. Recentemente ha pubblicato: L’antica facciata di S. Maria del Fiore (1998); Autorità et acoutumance. La rivalutazione delle culture locali nella teoria di Claude Perrault (2000); I beni culturali ecclesiastici (2000); Sintassi architettonica longhiana. Martino e Onorio, continuità e discontinuità (2002); per la Gangemi Editore Il museo di Arte Sacra della Diocesi di Trivento (2003).

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