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Da Contado a Provincia

Città e architettura in Molise nell'Ottocento preunitario

A cura di: Antinori Aloisio

Formato: 21 x 29,7 cm

Legatura: Rilegato

Pagine: 224

Anno edizione: 2007

ISBN: 9788849211719

EAN: 8849211716

UB. INT. : T459B T520b V02g V37d

Contenuto

Il 27 settembre 1806, mentre il Molise è ancora in parte sconvolto
dal forte terremoto che l’aveva colpito il 26 luglio dell’anno precedente, Giuseppe Bonaparte ne decreta la separazione dalla Capitanata e lo costituisce in Provincia autonoma. La ricostruzione, guidata da figure eminenti come Vincenzo Cuoco o Giuseppe Zurlo nel quadro di nuovi e più diretti rapporti con la capitale, impone a committenti, tecnici e maestranze locali di confrontarsi con un’autorevole proposta di discontinuità dalla tradizione. Anche in Molise si avvia così il passaggio – tutt’altro che lineare – dai modi di una produzione ancora tardobarocca, intrinsecamente incline alla conservazione di cadenze locali, a quelli di un nuovo classicismo che si propone come linguaggio artistico universale. Mentre sul piano delle tecniche costruttive, agli arcaici procedimenti della tradizione locale si tenta di contrapporre il “buon costruire” degli antichi insegnato da Milizia.
La prossimità cronologica tra il catastrofico sisma e la nascita della Provincia di Molise ha conseguenze di rilievo anche sulla storia urbana dei centri molisani. Proprio mentre si risolleva dal colpo subìto, Campobasso deve dotarsi di una serie di sedi istituzionali e di nuove residenze: l’espansione della città fuori dalle mura medievali è l’unica soluzione possibile. Cuoco si augura che tale sviluppo – quasi una rifondazione – sia pianificato con rigore secondo i modelli della cultura illuministica francese, e che in tale forma sia accettato dai detentori del capitale fondiario, i cosiddetti “demanisti”. Ma non sarà così. Di fronte all’introduzione, nell’atto del 1814 con il quale Gioacchino Murat decreta la realizzazione della nuova Campobasso, di necessarie limitazioni al diritto di superficie dei proprietari dei suoli, questi attivano subito forme di resistenza, e accendono contro i “comunisti” (i difensori dell’interesse pubblico) un conflitto che si protrae per decenni. Solo nel 1856, dopo il definitivo accordo tra le parti, un Consiglio Edilizio è preposto alla regolamentazione dello sviluppo della città.
Accanto alla storia urbana del capoluogo, il libro esamina in saggi specifici quella non meno interessante di tre altri centri molisani differenti per dimensioni, posizione geografica e vocazione economica: Isernia, Termoli e Trivento.

Aloisio Antinori, di formazione romana, è professore associato di Storia dell’architettura presso l’Università degli Studi del Molise.
Il tratto costante del suo lavoro di ricerca è l’attenzione per il rapporto tra la storia architettonica e urbana e i contesti socio-culturali,
con riferimento all’arco cronologico che va dal XVI secolo fino ai primi decenni del XIX. Ha pubblicato il volume Scipione Borghese
e l’architettura (1995) e numerosi saggi in riviste quali “Bollettino d’Arte”, “Palladio”
e “Römische Historische Mitteilungen”. Frequenti i suoi contributi a convegni internazionali: tra i più recenti “Bernini dai Borghese
ai Barberini” (Académie de France à Rome e Soprintendenza per il Polo Museale Romano, 1999), “Francesco Borromini” (Bibliotheca Hertziana, 2000), “Villa Borghese. Storia e gestione” (Comune di Roma e British School at Rome, 2003), “Napoli è tutto il mondo.
Arte napoletana e cultura europea dall’Umanesimo all’Illuminismo” (American Academy in Rome, 2003).
Due suoi saggi sono apparsi nel 2003 nel volume sul Seicento, curato da Aurora Scotti, della Storia dell’architettura italiana di Electa.

Gemma Belli
ha conseguito il dottorato di ricerca
in Storia dell’architettura
e dell’urbanistica e ha insegnato
Storia dell’architettura
presso l’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria.

Alfredo Buccaro
è professore associato
di Storia dell’architettura
presso l’Università degli Studi
“Federico II” di Napoli.

Fabio Mangone
è professore straordinario
di Storia dell’architettura
presso l’Università degli Studi
“Federico II” di Napoli.

Roberto Parisi
ha conseguito il dottorato di ricerca
in Storia e critica dell’architettura
e insegna Archeologia industriale
presso l’Università degli Studi del Molise.

Lucia Serafini
è ricercatore di Restauro
presso l’Università degli Studi
“G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara.

Claudio Varagnoli
è professore ordinario di Restauro
presso l’Università degli Studi
“G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara.

Maria Vitiello
ha conseguito il dottorato di ricerca
in Conservazione dei beni architettonici
e insegna Teorie e storia del restauro presso l’Università degli Studi
“La Sapienza” di Roma.

Enza Zullo
ha conseguito il dottorato di ricerca
in Storia dell’architettura e restauro
e ha insegnato Teorie e storia
del restauro architettonico
presso l’Università degli Studi del Molise.

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