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Committenza, collezionismo e mercato dell’arte tra Roma e Bologna nel Seicento

La quadreria di Cristiana Duglioli Angelelli

Formato: 21 x 29,7 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 160

Anno edizione: 2007

ISBN: 9788849212181

EAN: 8849212186

UB. INT. : T316D V12h V90b V27c

Contenuto

Il volume descrive, sulla base di inediti documenti, la genesi e la formazione della collezione d’arte della nobildonna bolognese Cristiana Duglioli Angelelli. La quadreria, finora ignorata, si inserisce nel panorama del collezionismo seicentesco romano come un raro esempio di committenza artistica al femminile. La raccolta, nata come completamento di quella del marito, il senatore Andrea Angelelli, assassinato a Bologna nel 1643, e creata in soli cinque anni, dal 1645 al 1650, era composta da opere di importanti artisti, quali Mattia Preti, Bartolomeo Manfredi, Cigoli, Valentin de Boulogne, Guercino, Niccolò Tornioli, Michelangelo Cerquozzi, Giovanni Stanchi, Jan Miel, Michael Sweerts e Alessandro Algardi. In seguito alla morte del consorte, Cristiana Angelelli era fuggita a Roma: ricerche d’archivio hanno consentito di ricostruire la sua vita romana, dall’acquisto del palazzetto in via del Corso all’angolo con via de’ Condotti, ai legami di amicizia e parentela con potenti personaggi della corte papale (i Barberini, i Sacchetti, Lorenzo Onofrio Colonna e Olimpia Aldobrandini Pamphilj), fino ai rapporti con gli ambienti artistici vicini all’Arciconfraternita dei Virtuosi del Pantheon, che la nobildonna coltivava tramite il suo maestro di casa, il sacerdote Giovan Carlo Vallone, interessante figura di erudito, esperto di archeologia cristiana e di reliquie sacre. Attraverso l’analisi delle complesse vicende ereditarie, si sono potute rintracciare molte opere della collezione, come la famosa (in quanto appartenuta a Cristina di Svezia) Crocifissione di S. Pietro di Mattia Preti (Grenoble, Musée de peinture et de sculpture) o i quattro dipinti pervenuti alla Pinacoteca Nazionale di Bologna attraverso l’imparentamento con gli Zambeccari: la Madonna, S. Girolamo e S. Stefano di Francesco Albani, il Dedalo e Icaro di Bartolomeo Manfredi, la Ghirlanda di fiori di Giovanni Stanchi e la Ghirlanda di frutti, da attribuire a Michelangelo Cerquozzi.

Francesca Curti ha conseguito nel 2006 il titolo di Dottore di Ricerca in Strumenti e Metodi per la Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e nel 2005 il Diploma in Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Roma. È autrice di articoli e saggi su alcuni aspetti del caravaggismo romano e sulle influenze della letteratura classica sulla pittura barocca. Attualmente collabora con l’Archivio di Stato di Roma alla realizzazione di un repertorio, di prossima pubblicazione, degli allegati iconografici (disegni e piante) conservati nei protocolli dei Trenta Notai Capitolini.

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