10,00 

Acquista anche su

Kuba Bakowski / Currently in the sky

Facing English text

Formato: 22 x 24 cm

Legatura: Spillato

Pagine: 32

Anno edizione: 2007

ISBN: 9788849212754

EAN: 8849212755

UB. INT. : T301B V13e V42b

Contenuto

Kuba Bakowsky opera abitualmente con trasversalità di metodo e di linguaggio, comprendendo nella sua pratica consueta l’installazione così come la scultura, il video come la fotografia e la performance. La sua opera si muove con analoga disinvoltura anche nella scelta dei contenuti da comunicare, esprimendo spunti ironici al pari e assieme a rappresentazioni intense e talvolta drammatiche.
Esemplare in questo senso lo splendido lavoro plastico “A boy and his dog” con il quale l’autore riproduce la propria immagine a passeggio –un passeggio inquietante, in un territorio post atomico, annichilito, azzerato dagli effetti di una gestione incomprensibile e contro natura da parte dell’uomo- assieme a quella del suo cane, entrambi suggestivamente realizzati in vetroresina. Immagine -quella autobiografica dell’uomo artista a passeggio- ch’egli veste con alcuni, per lo spettatore davvero magnetici, completi di protezione e d’emergenza –che tra l’altro ricorrono a tal punto nei suoi lavori da poter essere considerati quali elementi fondamentali nell’economia del proprio operare e che l’autore provvede a reperire con ossessività di ricerca, proprio per l’importanza che rivestono, nei mercati delle città d’oriente-.
Una tale intensità dell’opera -che nell’installazione sceneggiata e ad effetto fonda il proprio specifico- è naturale che finisca per trovare l’espressione risultante di un’alta temperatura poetica ed evocativa. E ciò anche per le tematiche sottese che, pur intruse di ironia, rappresentano il pericolo, la necessità della difesa, la cura ed il bisogno di un’abitatività al riparo. Da chi e da che cosa occorra ripararsi e difendersi, da chi sia necessario separarsi edificando abitazioni sicure oltre che capsule protettive adatte alla fuga appare chiaro una volta si sia riflettuto davvero sull’opera: occorre difendersi da noi, perché siamo noi la post umanità di cui l’artista narra, una umanità disillusa ed aliena perfino a se stessa, alla quale non rimane che la forza e lo spazio di potersi immaginare ancora una volta differente. Le foto della serie “Museum of Earth” –con le quali l’artista appunto immagina la propria civiltà esposta e congelata in un museo realizzato altrove, lontano dalla terra, su di un asteroide- confermano questa visione. Lo stesso fanno le piccole navette spaziali di “Spaceship, Explorers samplers and others explorative device”. Astronavi impossibili per viaggi surreali che l’autore costruisce utilizzando pillole, antibiotici e farmaci dei più vari, responsabili di effetti subiti per lo più su territori domestici e quotidiani –di addittivazioni scelte da molti per sopravvivere alla normalità- che nelle realtà altre, lontane, spaziali.
Bakowski opera quindi con ambiguità sottile e leggera su questo doppio binario: quello dell’ironia e della messa in campo di contenuti forti e shoccanti. Con la volontà di rideterminare e di amplificare l’immaginazione collettiva, acquisendo come proprio attivante fabrile le molteplici suggestioni e prospettive tratte dall’immaginario fantascientifico. Immaginario che viene da lui utilizzato nella sostanza quale efficace metafora di ciò che ci accade e di ciò che comunemente ci circonda. Questa ambiguità evocata e definita attraverso le opere, gioca al nascondimento della realtà effettiva che così provocata diviene una realtà in confusione, enigmatica, relativa ma proprio in quanto tale profondamente poetica.

Parole chiave

Condividi su