Art Pax. Simona Capitini
Dipinti dal 2009 al 2012
A cura di: Di Paola Roberto
Formato: 29,7 x 21 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 48
Anno edizione: 2012
ISBN: 9788849223620
EAN: 8849223625
UB. INT. : T303G V12d
Contenuto
Simona Capitini che ha raggiunto con la sua arte lusinghieri risultati ed una nuova maturità artistica, rivolge lo sguardo ora in ambito dinastico per meglio conoscere le origini della propria identità di artista. Questa mostra è dedicata a Giunta Pisano Capitini e ad Aldo Capitini, due grandi presenze famigliari nel campo dell’arte e del pensiero,il cui richiamo e fascino culturale è sempre stato profondamente avvertito dall’artista che ritrova in alcuni aspetti della propria pittura analogìe come la passione per il “Blu di Prussia” ed il dipingere su tavola, per la contemplazione della natura,per la bellezza e la pace che da essa promana.
Giunta Pisano ( 1190-1260/70 ), nato lo stesso anno e coevo di Federico II,vissuto in un’epoca straordinaria di uomini come San Francesco o Gioacchino da Fiore e di eventi mondiali come le Crociate ,al culmine dello spiritualismo medioevale ,tocca l’apice e la massima espressione dell’arte con le “croci dipinte “ su tavola, estrema sintesi anticipatrice della “Bibbia pauperum” ; con Cimabue sembra porre termine agli influssi orientali iniziati fin dai primi secoli ,variamente incentrati sulla ricerca della definizione del volto e della figura del Cristo basata sulla Sindone ,sulle veroniche, sulle icone acheropite, in nome di un nuovo realismo umanistico rilevabile nella figura del Christus Patiens reclinato su un fianco; Brandi definisce “sublime catarsi” ,tra le tante,la croce ,capolavoro del romanico, ancora oggi conservata in una delle cappelle absidali del San Domenico di Bologna, che costituisce probabilmente uno dei simboli più rappresentativi dello spirito francescano. Nel 1236 Giunta si trasferisce definitivamente da Pisa ad Assisi dove opera fino alla morte , insieme a personalità come Frate Elia ,Ministro Generale dell’Ordine minorita , committente di quella croce sottoscritta con dedica “…Iunta Pisano me pinxit”.
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