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Letargo

Formato: 13,5 x 21 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 192

Anno edizione: 2013

ISBN: 9788849226102

EAN: 8849226101

UB. INT. : T462F V21h

Contenuto

Niente è più naturale del letargo per alcune specie animali. E per i poeti. Che rinunciano all’io per comprendere la vita. Un uomo dorme fra grattacieli di libri, spostando talvolta qualche piano, consapevole che i crolli cartacei non fanno notizia. Non ricorda il nome della pianta fiorita perché i fiori vivono per una sola giornata. Non tira la coda al pensiero. Lo lascia quieto nella sua tana. Aspetta che gli venga incontro, spontaneamente. Non è «L’uomo che dorme» di George Perec, non si compiace della sonnolenza, dell’amnesia, del letargo come distacco totale dalla realtà. Ghirardi integra la poetica dello sguardo dipanata con rigogliosa intransigenza in «Fiumi di Nuvole» con una poetica della penombra e del dormiveglia, dell’osservatorio sospeso, del limbo pregnante in cui sono possibili tutte le sintesi, in cui la percezione delle essenze, e delle cose in quanto essenze, gode di un riposo che le consente un nuovo contatto fisico, puramente esperienziale con il mondo e con l’io. Così realizza una mimesi della natura e del suo magico automatismo, del suo vitalismo senza orgoglio, senza narcisismo, senza doppiezza. Il letargo della scrittura non cade mai nell’aridità. Anzi riconquista vita nello spegnimento e così riammette sapori, odori, visioni, osmosi, nel cerchio di una nuova percezione. «Lo scambio di vita tra i fiori è una cerimonia segreta. Le parole colte non sono richieste. Un giorno di vita non ha bisogno di dizionari». Quella di «Letargo» è una continua vibrante rimozione, una dissimulazione consapevole che può ricordare le atmosfere della poesia di Attilio Bertolucci, la metafisica dolce, minimale, asistematica e intensa di Emily Dickinson. L’ibernazione soccorre l’inverno della vita in cui la preghiera non viene esaudita e occorre recitare al silenzio un’atto di contrizione, dove un dittatore senza cognome imprigionò l’ironia, dove la polifonica paura è analfabeta. Ma senza indulgere alla commedia della follia di cui si compiacciono molti poeti, rivelandosi maschere senza carattere. L’indifferenza e il dolore della «Ginestra» di Leopardi trovano una ineffabile, insperata comunione. Perché l’ascesi dello scrittore non è lontananza ma appartenenza essenziale. Ghirardi sa bene che il letargo è una baliverna assediata dal vento. E questo penetra per ogni spiraglio, per ogni metafora per svegliare il pensiero, per umiliarlo, per molestarlo. È uno strumento che regola la velocità a suo piacimento: dalla stasi alla vertigine, dalla calma all’oblio.
Renato Minore

GIULIO GHIRARDI è nato e vive a Venezia. Dopo vent’anni di militanza nella critica d’arte (volumi, saggi interdisciplinari, articoli per quotidiani e riviste nazionali e internazionali) si è affacciato stabilmente all’altrove creativo e riflessivo, a partire dagli anni ’90, attraversando, sfiorando quasi tutti i generi letterari, senza sostare definitivamente in alcuno, mantenendosi fedele a un linguaggio ironico e spregiudicato (P. Leoncini). Le sue opere poetiche, saggistiche, narrative, hanno ottenuto premi e consensi, anche internazionali e hanno richiamato l’attenzione di critici, letterati, giornalisti, studiosi, personaggi di ogni estrazione culturale e ambientale: S. Bettini, G. Marchiori, E. Steingraeber, A. Sala, G. Selvaggi, A. Arslan, M. Bertosa, A. Spinosa, C. Della Corte, G. Zucconi, C. Magris, P. Mildonian, E. Pittalis, G. M. Pilo, P. Ruffilli, S. Palatini, P. Leoncini, E. Rossignoli, G. Lugaresi, R. Lamantea, I. Crotti, V. Bezzi, B. S. Zanini, P. L. Sabatti, A. Fonda, S. Mariani, A. Paglia, ecc. Fondamentale il sostegno critico e interpretativo di R. Minore, affidato a prefazioni, saggi, articoli di alto livello. La produzione di Giulio Ghirardi (molto vasta, ricca di inediti e di titoli di prossima apparizione 2002/2013) è stata in larga parte pubblicata da Gangemi Editore, Roma (Per motivi di spazio, Anime di confine, Un poeta a metà, La memoria a piastrelle, L’occhio e la pagina, Elzeviri per Margherita, Finestre di Voce (Voice Windows), Amore e ironia, Un cumulo di bugie, Teatrino tascabile, Numeri chiusi). Alcune opere (Con le viscere dell’ironia, La porta girevole, ecc.) sono state tradotte in inglese e in altre lingue. Elzeviri per Margherita è stato presentato a RAI-Sat-Album, da R. Minore (2003). Giulio Ghirardi ha collaborato a quotidiani e riviste nazionali e internazionali, a rubriche radiofoniche e televisive. I principali titoli di Giulio Ghirardi sono presenti nella Library of the Congress di Washington. La svolta, lunga e sofferta, di Ghirardi è testimoniata da inediti di vasta estensione: una ventina di titoli dedicati alla poesia, alla prosa, al racconto, al saggio narrato (1972-1992). Gli ultimi volumi (“La panchina dei poeti”, “Amore e ironia”) sono stati presentati all’Ateneo Veneto da E. Pittalis e da P. Leoncini (9.04.2008/20.11.2008). Il presente volume esce contemporaneamente a “La voce dei passi” e a “Un fiume di nuvole”. Dal 2009 G. Ghirardi è socio del PEN Club Italia.

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