Fuori commercio
Osservatorio Patrimonio Culturale III/22
A cura di: Marchetti Fabio, Monti Luciano
Formato: 15 x 21 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 366
Anno edizione: 2023
ISBN: 9788849245806
EAN: 9788849245806
UB. INT. :
Contenuto
Il terzo Rapporto dell’Osservatorio Patrimonio Culturale Privato: il patrimonio culturale privato guarda al futuro dell’Italia e al suo secondo “Rinascimento”, ma è minacciato dagli accadimenti odierni.
Il Rapporto 2022 coglie i segnali di ripresa del settore, rappresentato da 35.745 dimore storiche, di cui 14.375 case, 12.704 palazzi e palazzine, 4.342 ville e casali, 1.229 torri e castelli, 1.279 casali, masserie, cascine e mulini, 1.409 chiese private ed ex conventi/abazie.
Più della metà di queste, pari al 54%, è situata in comuni con meno di ventimila abitanti, di questi il 10,9% in Comuni sotto i 2.000 abitanti, il 15,2% in quelli tra 2 e 5.000 abitanti, il 27,7% in comuni tra 5.000 e 20.000 unità. Una vasta rete, in prevalenza gestita da nuclei familiari (1 su 3 vi abita in maniera permanente), diffusa su tutto il territorio della nazione, dove vengono svolte variegate attività: dall’accoglienza di turisti, all’organizzazione di eventi culturali o sociali, alla produzione agricola, alla ristorazione. Una dimensione multifunzionale della dimora storica che ci restituisce dunque una immagine non di passato, ma di futuro sostenibile, di dinamici centri di attività che si confrontano ora con la duplice transizione ecologica e digitale.
Una sfida resa difficile dalla burocrazia, dalle dimensioni di questi complessi spesso con vani di grandi dimensioni non frazionabili e dall’onerosità e talvolta l’impossibilità di investire nell’energia rinnovabile per fronteggiare l’attuale crisi energetica e l’innalzamento dei costi di luce e gas. A frenare la ripresa e dunque anche lo sviluppo locale che ruota attorno alle dimore storiche anche la non sempre facile reperibilità delle figure necessarie ad assicurare la conservazione, la valorizzazione e l’accompagnamento alla conservazione e alla duplice transizione. Un grido di allarme, infine per le dimore che svolgono attività agricole. In particolar modo nel 2022 – con la siccità a mettere a serio rischio le culture di vario genere – numerose sono le testimonianze di razionamento dell’acqua, rotazioni di colture, abbattimento dello spreco alimentare.
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