Toti Scialoja critico d’arte
Scritti in «Mercurio» 1944-1948
A cura di: Tarasco Antonio
Formato: 17 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 224
Anno edizione: 2015
ISBN: 9788849231823
EAN: 8849231822
UB. INT. : T421C V14h V26g V24h C01
Contenuto
Il volume ripropone i ventisei articoli scritti da Toti Scialoja tra il 1944 e il 1948 per la rivista «Mercurio. Mensile di politica, arte, scienze», fondata e diretta da Alba De Céspedes; è introdotto dall’inedita Avvertenza che Scialoja intendeva anteporre al volume Pittura in Italia. Saggi e testimonianze sull’arte contemporanea, mai pubblicato, e che avrebbe dovuto racchiudere, nelle intenzioni dell’artista romano, gli scritti di critica d’arte da lui pubblicati tra il 1945 e il 1953. La riedizione degli scritti di Scialoja – vivacizzati dalle illustrazioni e dai fregi che il maestro solitamente realizzava per la rivista di De Céspedes – è corredata dai documenti dell’archivio della Fondazione Toti Scialoja tra cui alcune lettere inedite indirizzate all’artista dalla direttrice di «Mercurio».
TOTI SCIALOJA (al secolo Antonio) è nato a Roma il 16 Dicembre 1914. Di poliedrici interessi, fu esempio di artista totale, impegnato, con analogo successo, nelle arti visive (pittura e scenografia) e letterarie. Unico artista di una illustre famiglia composta, in prevalenza, da giuristi ed esponenti politici di primissimo piano nella storia meridionale e risorgimentale, si avviò agli studi giuridici per poi dedicarsi pienamente alla pittura fin dal 1937. Dopo una prima esperienza espressionista, giunge nel 1955 all’astrattismo, elaborando l’originale stile delle “impronte”. Parte integrante della sua ricerca fu il lavoro per il teatro, al quale si dedica collaborando con scrittori, musicisti, registi e coreografi d’avanguardia. Nel 1953 comincia ad insegnare Scenotecnica nell’Accademia di belle arti di Roma di cui diverrà il direttore nel 1982. Oltre che in scritti di critica d’arte e in prose liriche (I segni della corda, 1952), la sua vocazione poetica si espresse in numerose raccolte di versi (alcune da lui stesso illustrate), ricche di umorismo, giochi verbali e nonsense (Amato topino caro, 1971; Scarse serpi, 1983; Le sillabe della Sibilla, 1988; I violini del diluvio, 1991 ecc.). È morto a Roma il 1 Marzo 1998.
ANTONIO TARASCO, avvocato, dottore di ricerca e specialista in Diritto amministrativo e scienza dell’amministrazione, su incarico del Prefetto di Roma è commissario straordinario della Fondazione Toti Scialoja; in tale qualità, tra l’altro, ha promosso la mostra 100 Scialoja. Azione e pensiero presso il Museo MACRO di Roma, aperto al pubblico la Casamuseo Toti Scialoja e Gabriella Drudi e inaugurato una politica di prestiti di lungo termine delle opere di Scialoja presso le più prestigiose sedi espositive di arte contemporanea. Attualmente dirigente del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, è stato dal 2007 al 2010 ricercatore di Diritto amministrativo nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Federico II” di Napoli; nel 2015 ha conseguito all’unanimità l’abilitazione scientifica di professore associato in Diritto amministrativo. È autore di oltre 90 pubblicazioni tra cui il Commentario al Codice dei beni culturali e del paesaggio (Cedam, 2006) e La redditività del patrimonio culturale (Giappichelli, 2006).
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