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La costruzione del paesaggio

Teorie storia progetti

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 288

Anno edizione: 1997

ISBN: 9788874487653

EAN: 8874487657

UB. INT. : T246e R

Contenuto

Con il termine paesaggio si è frequentemente inteso definire un insieme di fenomeni, a volta tra di loro diversi e contraddittori, che hanno, molto spesso, generato equivoco, soprattutto tra coloro i quali, più di altri, modificano concretamente il territorio e con esso la sua immagine.
Questo studio tende a precisare alcune acquisizioni concettuali che già da tempo erano state definite e che purtroppo sono state rimosse non si comprende se per incomprensione culturale o per cattiva fede.
Sta di fatto che bisogna ristabilire alcune nozioni fondamentali da cui non si può prescindere per operare in modo più oculato, rifondando, possibilmente, una disciplina che deve assolutamente essere recuperata, pena il definitivo decadimento, progressivo ed irreversibile, del territorio, con tutto il patrimonio di civiltà e di cultura di cui esso è testimonianza.
Mi riferisco all’urbanistica ­ intesa nel senso più tradizionale del termine come “arte di costruire la città” ed il territorio ­ come strumento necessario ed imprescindibile di conoscenza e di progettazione che recuperi il valore della storia, non come luogo da cui saccheggiare immagini, ma come sedimento di soluzioni da “imitare” nel senso classico del termine, cioè da riprodurre dialetticamente nelle sue peculiari caratteristiche insediative. Urbanistica, pertanto, che è costruzione paesistica, quando giustamente interpretata, e che, solo in questo modo, può recuperare una sua specificità disciplinare altrimenti svilita in ambiti non propri, che hanno determinato, non ultimi, una dispersione di energie e di intelligenze che in modo più fecondo avrebbero potuto dare un grande contributo di ricerca e di proposte.
Il paesaggio, pertanto, presentato come immagine territoriale che viene costruita quotidianamente dagli uomini senza che questi, con il loro concreto operare, si avvedano del segno più o meno positivo che vi imprimono.
Attraverso la conoscenza storica delle soluzioni più significative ed il richiamo a progetti specifici, si sono dettagliate alcune intuizioni e precisate alcune questioni che certamente avranno bisogno di studi più approfonditi e di ricerche più estese.
Abbiamo cercato, in buona sostanza, nel nostro piccolo, di rimuovere un po’ le acque stagnanti da una indifferenza disciplinare che è risultata grave, non tanto per le lacune dimostrate, ma per i danni che ha causato al territorio.

EMILIO NATARELLI, nato a Isernia nel 1950, laureato in Architettura a Roma nel 1974, ha seguito i corsi del prof. Quaroni con il quale ha svolto la tesi di laurea sul modello direttore. Svolge dal 1975 attività di libero professionista in Campobasso. Ha effettuato numerose progettazioni di architettura e di urbanistica sia alla scala territoriale sia a quella urbana, collaborando con Enti pubblici e privati. Alcune sue opere sono state pubblicate su riviste specializzate. Ha partecipato alla redazione del piano paesistico territoriale di area vasta del Molise. Ha svolto attività di ricerca e di studio per Istituti di ricerca ed università pubblicando i relativi risultati. Dal 1995 ha l’incarico di Assessore all’Urbanistica al Comune di Campobasso come tecnico esterno.

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