Il bastone dell’antenata

Il racconto del potere di un bastone antico accompagna le generazioni prendendo esempio da quelle che lo hanno visto come sostegno degli equilibri passati. Presente nei momenti più significativi dell’esistenza dei protagonisti il vecchio legno racchiude tutta la vigoria che rappresenta nell’espressione scolpita della giovane capretta che conclude il pomo di sostegno. Un’allegoria che è danza dei sentimenti. Un mondo aristocratico e contadino, del tempo che fu e si ritrova oggi. Mondo che rappresenta il volto orgoglioso della caparbietà di esistere. Ciascuno ricerca nel bastone ritrovato, a volte per caso a volte con intenzione, la storia della propria vita nelle espressioni che le si attribuiscono. Storia che si evidenzia nel romanzo attraverso le donne della famiglia. Padri, fratelli, mariti, amanti, scivolano nel contesto di una Basilicata carica di pregiudizi, ma anche aperta a ciò che avviene al di là delle sue terre. Intraprendenti e fiere le donne non usano il bastone per sorreggere il loro abbandono, ma lo innalzano come simbolo di un’audacia che della intraprendenza ne ha fatto vanto. E l’uomo le sostiene.

TERESA AMENDOLAGINE ha ricevuto il Primo Premio del Concorso Giornalistico “Città di Faenza”. Ha pubblicato Il galateo dei separati (Nuova Tempi Stretti); Il rumore della gente (Edizioni dell’Oleandro). I romanzi La treccia del latte (Gangemi Editore), Figli miei che confusione (Mobydick), I ricami della vita (Artescrittura), compongono la Trilogia della donna qualsiasi del ‘900. In edizione numerata ha pubblicato Tactiritoctactac. Ha curato le prime raccolte delle opere presentate al “Premio Letterario Voci di Casa” di cui è stata ideatrice e presidente; ha curato l’antologia L’ape poeta per il Gruppo Cultura Italia, Autori Online. Ha pubblicato La santità non si eredita (Gangemi Editore) e per la stessa Casa Editrice Il galateo degli anni d’argento e il romanzo Gemello maschio.