Non è oro tutto ciò che luccica

La storia si svolge a piazza Navona, da circa duemila anni sovrastante lo stadio dell’imperatore Domiziano (273 x 106 metri; capienza 30.000 spettatori). Costui, auto-proclamatosi Signore e Dio, nell’86 d.C. non si sa per quale motivo religioso, pretese che la sua grandiosa opera in muratura fosse orientata verso la stella polare, con uno scarto di soli tre gradi. Tale circostanza astronomica, più unica che rara, ha suggerito l’ipotesi di realizzare una meridiana incastonata nella pavimentazione, avente per gnomone l’obelisco della fontana del Bernini, per cui a mezzogiorno, dell’ora legale, un raggio di sole illuminerebbe la Storia che ha fatto di Roma la Città Eterna, coerente con l’inno scritto dal poeta latino Orazio Flacco:

Sole che sorgi libero e giocondo
Tu non vedrai nessuna cosa al mondo
Maggior di Roma. Maggior di Roma.

Stefano Gasbarri, architetto da oltre cinquant’anni innamorato della sua professione; ha al suo attivo un Master presso l’Università l’Orientale di Napoli, nonché alcune pubblicazioni tra le quali: I simboli geometrici e astronomici dell’Antico Egitto; I Busti del Pincio; La ricerca scientifica all’italiana; La Fortezzuola di Villa Borghese attuale museo Canonica; il Restauro della fontanella in via Margutta a Roma; ha pubblicato un romanzo intitolato Una strana partita a scacchi. Non è affascinato dall’ovvietà del tempo che passa, bensì dall’attimo fuggente non si sa dove e per contemplarlo come si deve ha realizzato in una spianata della verde Umbria una grandiosa meridiana, avente per gnomone un cipresso, alto circa quattordici metri, che funziona solo nei mesi estivi. Gli piace studiare la Storia, ma non è uno storico per cui se commette qualche scarafone non si preoccupa più di tanto perché alla sua età con il premio Nobel non saprebbe cosa fare.