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Albrecht Dürer e la teoria delle proporzioni dei corpi umani
In appendice l'edizione del 1591
Autori: Pezza Marcello
Formato: 17 X 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 256
Anno edizione: 2007
ISBN: 9788849212143
EAN: 8849212143
UB. INT. : T312A V12b
Contenuto
Così scrive Albrecht Dürer (Norimberga 1471-1528) in un’appunto del 1523 per l’introduzione al Trattato sulle proporzioni dei corpi umani: “Non ho trovato nessuno che abbia scritto qualcosa su come devono essere condotte le proporzioni umane all’infuori di un uomo, Jacopo dè Barbari, originario di Venezia, un pittore grazioso. Costui mi mostrò le figure dell’uomo e della donna, che aveva realizzato in accordo al canone delle proporzioni, ed io ora anteporrei la visione della ragione di questo canone al possesso di un nuovo regno, e se lo avessi non esiterei a stamparlo a beneficio di tutti gli uomini. Allora comunque, io ero ancora giovane e non avevo sentito niente di queste cose prima. Nondimeno ero veramente appassionato all’arte, così mi impegnai a scoprire come un tale canone poteva essere stato elaborato. Il suddetto Jacopo, come vidi chiaramente, non mi avrebbe spiegato i principi cui era giunto. In seguito a ciò mi misi al lavoro su una mia idea e lessi Vitruvio, che scrive delle cose sopra la figura umana. Quindi fu da, o piuttosto fuori di, questi due uomini suddetti che io cominciai, e di là giorno dopo giorno, ho proseguito la mia ricerca seguendo le mie nozioni”.
Alla base della concezione artistica di Dürer, vi è l’idea che la Geometria e la Matematica, in quanto scienze, siano in grado di fornire, all’Arte in generale e alla Pittura in particolare, il fondamento sul quale gettare le basi per le proprie riflessioni artistiche nel tentativo di stabilire delle regole comuni di rappresentazione del corpo e dello spazio. Queste discipline, avrebbero permesso di eliminare dalle opere d’arte quelle falsità e quegli errori che spesso si vedevano nelle opere degli artisti che non avevano un’adeguata formazione teorica.
Il pensiero di Dürer sulle proporzioni dei corpi umani, è riconducibile pertanto all’interno di una concezione geometrico-matematica da lui meditata e sviluppata attraverso uno strumento di indagine conoscitiva qual è il disegno.
A differenza degli italiani – le cui opere teoriche erano rimaste in gran parte ancora in forma manoscritta – Dürer credeva che queste conoscenze dovessero essere trasmesse affinché ognuno, secondo le proprie attitudini, potesse continuarle ed eventualmente accrescerle. Per questa ragione chiese all’umanista Joachim Camerarius e al suo carissimo amico Willibald Pirckeimer di tradurre le sue opere in latino affinché fossero leggibili per quegli studiosi e giovani artisti che non avevano familiarità con la lingua tedesca.
Questo studio si rivolge alla prima edizione italiana del Trattato delle proporzioni dei corpi umani curata da Giovanni Paolo Gallucci stampata a Venezia nel 1591. Il libro ricostruisce, attraverso la storia dei protagonisti, i percorsi che hanno condotto Dürer alla realizzazione delle sue opere teoriche.
Una particolare attenzione è stata rivolta allo studio delle figure che accompagnano il testo all’interno delle quali sono stati individuati dei rapporti armonici nascosti.
Marcello Pezza (1971) vive e lavora Roma. Si è laureato in Storia dell’Arte all’Università di Roma “La Sapienza”. Ha scritto testi critici per alcuni artisti contemporanei e per il fotografo e critico d’arte Edward Lucie-Smith. Ha collaborato alla realizzazione di alcune monografie, tra le quali Philiph Pearlstein e Harry Holland.
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