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Architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento. Puglia Abruzzo

Formato: 22 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 144

Anno edizione: 2006

ISBN: 9788849211641

EAN: 8849211643

UB. INT. : T508b V00e V37d V90g

Contenuto

Nel 2003 il professor Alfonso Gambardella propose un progetto per una ricerca di Rilevante Interesse Nazionale che approfondisse le conoscenze sulle presenze rinascimentali nell’architettura di diverse regioni italiane, comprese quelle del Regno – e poi Viceregno – di Napoli. A tale ricerca gli autori del presente volume hanno contribuito riguardo all’Abruzzo e alla Puglia, regioni che sembrano caratterizzarsi prevalentemente per opere architettoniche del Medio Evo e dell’età barocca ma che, tuttavia, presentano anche un ricco patrimonio rinascimentale in gran parte pressoché sconosciuto. Senza trascurare le chiese, l’analisi è stata svolta soprattutto sui palazzi privati e, in particolare sugli esempi più significativi di Bari, Bitonto e L’Aquila;
ma anche a Foggia, Brindisi, Lecce, Gallipoli e nei centri minori del Salento si sono riscontrate presenze rilevanti e, in qualche misura, sorprendenti.
I risultati della ricerca qui pubblicati – circoscritti al periodo compreso all’incirca tra l’ultimo ventennio del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento e con speciale attenzione alle dapprima timide e solo più tardi convinte sperimentazioni del linguaggio classicistadel Rinascimento – valgono ad esemplificare gli esiti di una cultura architettonica formatasi grazie all’apporto di maestranze toscane e lombarde; e che in Puglia, innestandosi sulla tradizione costruttiva del Medioevo, si è arricchita di influssi veneti, dalmati e napoletani. Dal sincretismo di queste tendenze, cui si è unito lo studio dell’edizione vitruviana di Cesariano e del Terzo e Quarto libro di Serlio, è derivato un particolare linguaggio autonomo fecondo per i successivi sviluppi e che, nel Salento, avrebbe aperto le porte, con la produzione tardocinquecentesca, alla straordinaria stagione del cosiddetto “barocco leccese”.
In parte diverso il caso dell’Abruzzo, dove all’Aquila Cola dell’Amatrice e Gian Giacomo dell’Acaya avrebbero fornito originali elaborazioni dei temi classicisti
del primo Cinquecento; e dove, nello stesso capoluogo, come a Sulmona, Popoli o Tagliacozzo, maestranze di educazione toscana o di provenienza lombarda, avrebbero riecheggiato motivi del linguaggio brunelleschiano ed albertiano, talvolta filtrati attraverso Napoli o la Romagna e le Marche.

Adriano Ghisetti Giavarina, laureato in architettura all’Università di Napoli “Federico II”, è professore ordinario di Storia dell’Architettura alla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara. È stato docente in corsi e seminari organizzati dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza e in corsi di specializzazione dell’Università di Chieti-Pescara. Ha ricevuto il premio per la Storia dell’Architettura “Gustavo Giovannoni” (Centro di Studi per la Storia dell’Architettura, Roma, prima edizione 1983). Ha partecipato a convegni e congressi internazionali e pubblicato libri e saggi su riviste specializzate riguardanti l’architettura dal Medioevo al Settecento e, in particolare, del Rinascimento, con contributi su architetti quali Francesco di Giorgio, Luca Fancelli, Baldassarre Peruzzi, Antonio da Sangallo il Giovane, Cola dell’Amatrice, Aristotile da Sangallo, Andrea Palladio.

Marcella Maselli Campagna, laureata in architettura all’Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara, è Dottore di Ricerca in Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica e collabora al corso di Storia dell’Architettura II B della Facoltà di Architettura dello stesso Ateneo. Ha frequentato corsi e seminari di specializzazione organizzati dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza.
Interessata all’architettura dal Medioevo al Settecento, ha pubblicato saggi in volumi, su riviste specializzate e in atti di convegni internazionali attinenti all’architettura benedettina e cistercense e ad architetti quali Andrea Palladio, Mauro Manieri, Luigi Vanvitelli, John Soane. Ha in preparazione una monografia su Antonio Marchesi da Settignano, la cui opera è stata oggetto della sua Tesi di Dottorato e di alcuni successivi contributi di studio.

Federica Sul pizio, laureata in architettura all’Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara, con una tesi in Storia dell’Architettura, ha svolto ricerche sull’architettura del Rinascimento in Abruzzo, tema al quale ha dedicato alcuni contributi di studio. Risiede a L’Aquila, dove svolge l’attività di libero professionista.

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