Architettura italiana contemporanea (1970-1990)

Vista “con gli occhi dell’Oriente” l’architettura italiana non rivela caratteri diversi da quelli che emergono quando i suoi stessi attori la osservano dall’interno. Almeno apparentemente. La lontananza dalla quale Russudan Lordkipanidze ha gettato uno sguardo sul panorama accidentato dell’architettura italiana e soprattutto la qualità “estraniante” di questo sguardo – uno sguardo del tutto particolare, proveniente da una cultura ancora indenne dai guasti della degenerazione mediatica, primi tra tutti la semplificazione del dibattito indotta da una concezione commerciale della disciplina e l’omologazione dei differenti itinerari progettuali a stereotipi anonimi – non sembrano ad un prima lettura del suo testo modificare un immagine consolidata.

Dottore in architettura, professore, Russudan Lordkipanidze si è laureato al Politecnico di Tbilisi nel 1970. La sua attività è poliedrica. Progeta, svolge ricerca scientifica, tiene un corso di progettazione e di composizione architettonica all’Università di Tbilisi, è autrice di tre monografie e di una serie di articoli sui problemi dell’ambiente e dei rapporti antico/nuovo. Si occupa delle problematiche dell’architettura italiana contemporanea.