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Architettura Natura Arte / Architecture Nature Art
Okada / Naito / Tham & Videgård / Behnisch / SANAA / van Velsen / Ando / Manrique / Cano Pintos / Ribeiro Lopes / van Zuuk
A cura di: Atripaldi Anna Maria
Autori: Calvagna Simona
Facing English text
Formato: 15 x 21 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 96
Anno edizione: 2018
ISBN: 9788849235180
EAN: 9788849235180
UB. INT. : T808C V41b V54b
Contenuto
Collana STRUMENTI DI PROGETTO Costruire architetture città paesaggi
Il nostro fil rouge, che parte dall’architettura domestica di Satoshi Okada – rivelandone la condizione di architettura naturata – in contrapposizione al Museo di Plants and People di Hiroshi Naito – in simbiosi con la natura –, si snoda attraverso il lavoro sulle relazioni con il contesto naturale di Tham & Videgård – fino a palesarne il riflesso nell’esperienza del Mirrorcube – soffermandosi poi sulla sintonia tra arte natura e architettura che si manifesta nel museo della fantasia di Günther Behnisch del 1999, sul rapporto con gli orizzonti delle topografie artificiali del Rolex Learning Center di SANAA e sulla suggestione di architettura come presenza vivente di Koen van Velsen (1998-2001) a Hilversum; ci si inoltra infine nella convivenza con eventi dirompenti antropici e naturali affrontando l’ipotesi di Tadao Ando, con il progetto del ‘95 per ri-naturalizzare l’isola di Awaji, e le reazioni, in termini di architettura, alle dinamiche della natura vulcanica in Macaronesia per concludersi nel polder di Zeewolde dove un giardino delle sculture si incarica di “annettere” al paesaggio l’esile sagoma del padiglione de Verbeelding realizzato nel 2001 da René van Zuuk.
Our leitmotiv has the domestic architecture of Okada as its point of departure, revealing its condition as a natured architecture, juxtaposed with the museum of plants and people of Hiroshi Naito that is in symbiosis with nature. The leitmotiv continues to weave through the work of Tham & Videgård on relations with the natural context – up to rendering visible the reflection of this work in experience of Mirrorcube – dwelling then on the harmony between art, nature and architecture that manifests in Behnisch’s Museum of Imagination (1999), on relations between horizons and the artificial topography of the Rolex Learning Center by SANAA and on the suggestion of architecture as a living presence in the natural world of Koen van Velsen (1998-2001) in Hilversum. We move then into the cohabitation with disruptive natural and anthropic events considering the hypothesis of Tadao Ando in the 1995 proj ect of re-naturalizing the island of Awaji, and the answers, in terms of architecture, to the forces of nature in Macaronesia to then conclude in the Zeewolde polder where a garden of sculptures takes on the “annexing” into the landscape of the slender outline of the pavilion realized in 2001 by René van Zuuk.
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