Atlante dei Beni Culturali delle Aree Naturali Protette di RomaNatura
A cura di: Sanfilippo Beatrice
Autori: Cafiero Giovanni, Cento Emilia, Cocchi Marcello, Consoli Vito, Cresta Stefano, d'Angelo Francesca, di Gennaro Francesco, Giacomini Antonella, Gioia Patrizia, Ippolito Achille Maria, Lama Rossana, Leone Antonio, Pesiri Giovanni, Pessolano Umberto, Pierucci Paola, Reggi Alessandra, Ricciardi Francesco
Formato: 23 x 23 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 144
Anno edizione: 2010
ISBN: 9788849218374
EAN: 8849218370
UB. INT. : T304F V01g V12e V25l
Contenuto
La vista delle rovine ci fa fugacemente intuire l’esistenza di un tempo che non è quello di cui parlano i manuali di storia o che i restauri cercano di richiamare in vita. È un tempo puro, non databile, assente da questo nostro mondo di immagini, di simulacri e di ricostruzioni, da questo nostro mondo violento le cui macerie non hanno più il tempo di diventare rovine. Un tempo perduto che l’arte talvolta riesce a ritrovare. Marc Augé, Rovine e macerie. Il senso del tempo, Torino 2004
Il paesaggio, insegnano gli esperti di quello che è ormai diventato un argomento disciplinare, è qualcosa che ha più a che fare con la Storia che con la Geografia. È la memoria storica di un territorio, così come ci appare grazie ai tanti elementi che lo compongono. Il territorio (la geografia), così come è stato determinato dalla natura, ma anche come è stato trasformato dalla specie umana nelle diverse epoche (la storia). Il paesaggio, quindi, è storia naturale, ma anche storia di genti, di culture, di tradizioni, di eventi e accadimenti, di vittorie e di sconfitte, di costruzioni e distruzioni. Ogni elemento di un paesaggio è insieme evento in sé e testimone di eventi, testimone di ciò che lo stesso paesaggio ricorda e rappresenta. Il territorio compreso nelle Riserve Naturali di RomaNatura fa parte di quella vasta area attorno a Roma conosciuta come Campagna Romana, un ambiente emblematico della peculiarità del paesaggio agrario italiano dove la presenza umana costituisce un fattore condizionante e al tempo stesso caratterizzante. Il filo conduttore del volume è dato appunto dai Beni Culturali in quanto interpreti e testimoni della memoria storica ed insieme segni connotativi del paesaggio. L’individuazione di sistemi di paesaggio che contengono i Beni Culturali quale espressione di rilievo, costituisce la maglia progettuale del volume; all’interno, i diversi tematismi-sistemi (le fortificazioni, i casali, i luoghi del sacro ecc.) si articolano in percorsi narrativi sviluppati prevalentemente in senso diacronico, corredati da schede descrittive dedicate ai singoli monumenti e/o siti del passato più antico e di quello più recente. Le singole sezioni accolgono inoltre alcuni approfondimenti su tematismi di particolare rilievo (le famiglie baronali, il Grand Tour ecc.) ed una sezione ricorrente “Osservare il paesaggio. Un punto di vista” che ospita contributi intesi come uno sguardo d’insieme sul paesaggio e le sue trasformazioni. A raccontare questo territorio, insieme ai testi, un ricco apparato iconografico, dove le immagini fotografiche si fondono con i colori delle mappe acquerellate del Catasto Alessandrino o con le rappresentazioni di artisti come S. Corrodi, F.M. Granet, I. Caffi, A. Pinelli, J.M.W. Turner, R.M. Mazzacurati o ancora si alternano agli scatti d’epoca di fotografi-viaggiatori della Collezione Ashby, in un unico sguardo incantato.
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