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Cantieri Romani – Roman construction sites

English/Italian text

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 80

Anno edizione: 2001

ISBN: 9788849201512

EAN: 8849201516

UB. INT. : T414B V01i V15h V43e V25i

Contenuto

Venti opere di artisti di diversa provenienza sul tema complesso dei cantieri

Un anno e mezzo di lavori a Roma, in preparazione di un Giubileo importante come poteva esserlo solo quello di una fine di secolo che segnalava anche una fine di millennio. La Città Eterna, con uno sforzo che ha avuto precedenti recenti solamente in occasione dei lavori realizzati per i Giochi Olimpici del 1960, si è messa completamente in gioco, rispondendo a un’unica e semplice strategia: aprire cantieri. Per rinnovare, ampliare, restaurare, mutare: dai settecento ai mille cantieri circa, per far sì che la capitale italiana, centro della cattolicità, luogo che nei secoli ha incantato viaggiatori e sognatori, potesse sostenere l’urto dei visitatori previsti, risultando città al passo con i tempi, oltre che consapevole della propria fortissima identità storica. Un avvenimento tale non è sfuggito (non avrebbe potuto) nemmeno agli artisti: come ai tempi degli sventramenti Mafai, Afro, Capogrossi e molti altri, dipinsero la Roma di allora nei suoi violenti cambiamenti (ma con un atteggiamento malinconico, più di rimpianto per ciò che veniva abbattuto che di reale apprezzamento per ciò che sarebbe stato poi riedificato su quelle macerie) così oggi giovani artisti hanno subito raccolto, ma stavolta con atteggiamento gioioso, il clima edificatorio che in questo anno e mezzo si è respirato a Roma, realizzando opere che esprimono la loro particolare curiosità e attenzione nei confronti di questa pagina di storia recentissima della città.

Opere in mostra di: Andrea Aquilanti, Carlo Bertocci, Enzo Cucchi, Fabrice De Nola, Stefano Di Stasio, Paolo Fiorentino, Daniele Galliano, Paola Gandolfi, Federico Guida, Felice Levini, Massimo Livadiotti, Fabio Mauri, Giorgio Ortona, Federico Pietrella, Luca Pignatelli, Cristiano Pintaldi, Piero Pizzi Cannella, Gioacchino Pontrelli, Mauro Reggio, Francesca Tulli

The Jubilee Year 2000. I believe that today everything that could be written has been written on this crucial year that has signified awareness of the current passage to a new Millennium, the Third. The city of Rome, more than any other in the world, has experienced this much celebrated date much in advance and with a great following. Rome, capitai of Christianity, Caput Mundi, following a well-established tradition has demonstrated a unity of intent of its various components, whether lay or Catholic. The lay city in particular, and in regard to the aspects that interest us here, placed a bet against itself and its history, this last at times one of immobility. An immobility that in the not very distant past made the city difficult to live in, with the necessary solutions often not being adopted within a time appropriate to the city’s growth.

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