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Carlo Bonaparte principe di Canino

Scienza e avventura per l'unità d'Italia

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 192

Anno edizione: 1999

ISBN: 9788874489527

EAN: 8874489528

UB. INT. : T428D T514C V21c

Contenuto

N° 22 della collana “Le storie della Storia” fondata da Giuseppe Selvaggi e diretta da Silvio Traversa

Carlo Bonaparte è figlio di Luciano, il fratello ribelle di Napoleone I.
Questa biografia lo ritrae uomo di scienza e di vasta cultura, tenace assertore dell’indipendenza e dell’unità d’Italia, politico di tendenze radical-socialiste. Durante la Repubblica Romana del 1849 presiedette l’Assemblea Costituente. Nel prevalente moderatismo del nostro Risorgimento la sua è una presenza scomoda per originalità e arditezza di pensiero e di proposte, incessante iniziativismo, innata irrequietezza spinta fino alla provocazione e all’avventura.

Antonio Glauco Casanova, ordinario di Lettere negli istituti medi superiori, ha esplicato una intensa attività pubblicistica su giornali, riviste e RAI-TV nel campo della storia contemporanea, ottenendo con alcuni suoi saggi premi e segnalazioni al Termoli, un libro per l’estate (1970), all’Acqui Storia (1973), al Viareggio (1974). Alle più rappresentative personalità della nostra sinistra democratica ha dedicato studi particolari, fra i quali hanno ottenuto ampi riconoscimenti le biografie di Matteotti e di Saragat e le antologie degli scritti e discorsi di Treves e Turati.
Più recentemente i suoi interessi culturali si sono ampliati fino a risalire alle radici risorgimentali della nostra storia unitaria, a cominciare da una biografia di Angelo Brunetti detto Ciceruacchio.

Carlo Luciano Bonaparte, Principe di Canino, (Parigi 1803 – Parigi 1857), è il primogenito di Luciano. I contrasti fra suo padre e l’Imperatore non impediscono a Carlo di affermarsi nelle scienze naturali, con l’opportunità di iniziare una metodica carriera di scienziato negli Stati Uniti. Nel 1839, sistematosi in Italia, valendosi di amicizie negli ambienti della cultura e delle corti, riesce a realizzare l’idea di far convocare annualmente i Congressi degli Scienziati italiani, che diventano, per suo merito, un veicolo per la diffusione di sentimenti liberali e patriottici.
Il Bonaparte, ormai indicato ovunque con il titolo di Principe di Canino, ereditato dal padre, all’avvento di Pio IX si trova fra i suoi sostenitori, ma l’esuberante carattere e il desiderio di popolarità gli procurano un guaio giudiziario: arresti domiciliari e un clamoroso processo, conclusosi a suo favore.
Eletto Deputato, è all’opposizione del governo moderato del Mamiani. L’uccisione di Pellegrino Rossi lo coinvolge, ingiustamente, nel clima dei sospetti su possibili connivenze. Eletto alla Costituente romana, propugna la Repubblica e diventa protagonista nei dibattiti per la nuova Costituzione. È presidente per quattro mesi della stessa Assemblea.
Spesso in antagonismo con il Mazzini, accentua la sua azione per le riforme e si mostra più intransigente del Triumviro contro l’intervento armato francese voluto dal cugino Luigi Napoleone.
Caduta la Repubblica Romana, va in esilio in Francia, senza rinunciare alla sua fede repubblicana, nemmeno quando il cugino diventa Imperatore Napoleone III. Un suo sbarco a Civitavecchia, nel 1852, fa pensare ad un tentativo di riaccendere la rivolta patriottica. Espulso dallo Stato Pontificio, rientra a Parigi, dove muore nel 1857.

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