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Catania del ‘700

Dai segni al linguaggio nella ricostruzione

Formato: 21 x 29,7 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 128

Anno edizione: 1997

ISBN: 9788874487684

EAN: 8874487681

UB. INT. : T801F V02a V93g

Contenuto

Se l’unità linguistica delle maestranze che hanno operato alla ricostruzione di Catania fu tale da dare alla città un particolare timbro, contribuendo per mezzo di propri “modi di fare” a rendere di specifica identità la sua immagine, nel presente saggio (che col precedente, I portali nell’architettura di Catania dopo il terremoto del 1693, Gangemi, Roma 1997, forma un unico momento di conoscenza in cui le due “esperienze di lettura” si completano e si integrano a vicenda) l’autrice pone l’attenzione sulle peculiarità caratteriali dei vari elementi costitutivi di definizione funzionale che fanno parte dei “materiali” dell’architettura della ricostruzione. Interpretandoli in termini più analitici che descrittivi, utilizzando come tema concettuale La teoria della formatività espressa dal Pareyson che pone la “forma” come prodotto di un movimento di “riuscita-conclusione” di figure-parti in reciproco rapporto, la ricerca pone come punto di partenza dell’analisi il manufatto per passare dall’opera alla lingua, ai “segni” elementari con valore di tipicità che, dotati di propria vita e regole combinatorie, danno lo specifico formativo alla base della cultura architettonica delle varie maestranze lapicide. Segni di unità minima, significanti e significativi, “segni-forma” che, nel ripetersi, connotano la struttura formante dei segni iconici, principio di organizzazione e matrice dell’insieme finito-costruito, sono termini strutturali di identità per mezzo dei quali le forme si mutano, trasformano e derivano in comunanza caratteriale. Segni di continuità frutto di una storicizzazione e che, in piena legittimità, possono essere utilizzati per proporre “nuove” forme ed esprimere “nuove” idee. Operando sui modi di esistenza del costruito, intervenendo in modo adeguato alle esigenze tecniche e di uso della contemporaneità, si può così “conservare” e progettare con rapporto di fedeltà-continuità, senza alterare o snaturare l’identità culturale dei luoghi.

Franca Restuccia, laureata in Architettura presso l’Università di Roma, è Professore Associato di Disegno presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Catania. Svolge attività di ricerca nel settore del rilievo e della documentazione del patrimonio architettonico (Analisi dei valori ambientali in un episodio di edilizia spontanea, in Quaderno IDAU n. 11, Catania 1980; Note sul rilievo, in “I modelli grafici come strumento della progettazione”, Catania 1980; Il Borgo antico di Ognina, in Quaderno DAU n. 15, Catania 1987; Leggere e disegnare la città, in “Aci S. Antonio ­ un rilievo orientato”, Venezia 1992; Per un archivio dei beni architettonici della Sicilia Orientale, schede documentative, Catania 1995…), è autrice di pubblicazioni, su riviste specializzate, inerenti alla disciplina del Disegno e della Rappresentazione (Saper vedere, saper capire, saper rappresentare: una indicazione di metodo per la lettura di un’opera architettonica, in Quaderno Ist. Disegno n. 2, Messina 1980; Il museo tedesco dell’architettura a Francoforte, in Documento IDAU “Germania ’85”, Catania 1987; Dal figurativo alla figurazione, in Quaderno DAU n. 16, Catania 1992; La formatività come procedimento ideativo e metodologico per il ritrovamento della regola di costruzione, in “Disegnare” n. 6, Roma 1993; La costruzione di modelli significativi per un corretto rilievo finalizzato al restauro, in Documento DAU n. 13, Catania 1995), partecipa con contributi e memorie a Congressi Nazionali e Internazionali inerenti al raggruppamento disciplinare (L’immagine della quinta stradale ottocentesca nel centro storico di Catania: matrici e riflessi, Conv. Trieste 1990; Il Barocco catanese: un’architettura musicale, Conv. Lerici 1990; Nel disegno la memoria del modello archetipico, Conv. Firenze 1995; Segno Invenzione e Operatività della tradizione, Conv. Napoli 1995; Il recupero della qualità strutturale e ambientale di un brano della città dell’800: l’Asse dei Viali a Catania, Conv. Lerici 1996). Per i tipi della Gangemi Editore ha pubblicato I portali nell’architettura di Catania dopo il terremoto del 1693, Roma 1997.

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