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Come ciliegi in fiore

Fascino della bellezza e senso dell'effimero nella tradizione artistica del Giappone

Formato: 21 x 29,7 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 208

Anno edizione: 2005

ISBN: 9788849208078

EAN: 8849208073

UB. INT. : T306e T506c V12h

Contenuto

Quando all’interno delle ipotesi di eventi per il grande contenitore culturale che è “La Festa di Primavera”, fiore all’occhiello ormai da due anni delle proposte culturali della Provincia di Roma, mi è stata suggerita l’dea di realizzare una mostra sul Giappone, in chiaro e diretto riferimento a ciò che questa stagione rappresenta per il popolo del Sol Levante, ho sposato l’iniziativa con immediato entusiasmo.
E questo per due ragioni in particolare.
Il primo buon motivo per la realizzazione della mostra e l’approfondimento di un tema per noi abbastanza insolito è rappresentato dalla significativa ricorrenza che si celebra quest’anno in cui l’Unione Europea ed il Giappone hanno designato il 2005 “EU-Japan Year of People Exchanges”. Il presente anno festeggia inoltre il cinquantenario della saldatura ufficiale dei rapporti culturali tra Italia e Giappone.
Ma forse più di tutto ha prevalso un senso di curiosità ed un desiderio di conoscenza nei confronti di un mondo a noi tanto lontano, nonostante si viva in un’epoca in cui le distanze geografiche sono colmate grazie alla tecnologia e al progresso, un mondo esotico e carico di suggestioni eppure ancora oggi sconosciuto.
Nel linguaggio comune siamo soliti autodefinire noi stessi e il mondo che ci circonda
attraverso il confronto/incontro con qualcuno o qualcosa.
Io sono tale in quanto esiste qualcuno che è altro da me. Attraverso ciò che ci distingue dall’altro stabiliamo la base necessaria per determinare noi stessi, la nostra identità.
Bianco perché non nero, giorno/notte, male contrapposto a bene, Oriente e Occidente. Eppure lo spirito dell’uomo, le sue creazioni, la cultura, tendono miracolosamente ad appianare tali differenze.
Così ho tentato di analizzare il tutto attraverso un’altra prospettiva.
La cultura avvicina, infrange barriere, colma distanze geografiche, abbatte muri.
Forse solo la letteratura, l’arte, la cultura in generale, espressioni somme dello spirito umano, sanno colmare tali distanze e avvicinare popoli.
E così mano mano che ci si avvicina alle culture considerate lontane o diverse, pur nelle diverse ipotesi di realizzazioni di contenuti culturali, negli orizzonti che a vista d’occhio si vanno allargando, ci si accorge delle multiformi contaminazioni culturali e di quanto patrimoni intellettuali apparentemente lontani tra loro possano in realtà trovare matrici comuni.
Quale è il messaggio che si può lasciare, mi sono domandato, al visitatore che viene a vedere? La risposta è una: la cultura unisce.

On. Enrico Gasbarra
Presidente della Provincia di Roma

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