Crimine e impresa nel Lazio

Il tessuto delle attività produttive è altrettanto in modo vistoso da una malavita imprenditrice che nella Capitale è collegata alla criminalità degli affari. Un fenomeno, questo, tutt’altro che residuale anche se per un lungo periodo è rimasto occultato, come in un involucro di scatole cinesi, nel ciclo espansivo dell’economia italiana negli anni Ottanta. E’ logico. E’ stato incentivato dal trasferimento dal sud verso nord del modello di intervento straordinario della spesa pubblica, con leggi speciali che consentono infiltrazioni negli appalti e nelle concessioni.
Anche la criminalità comune è cambiata. Si vanno formando nell’hinterland nuove leve che ripercorrono il ciclo di attività con cui si è formata dagli inizi degli anni Settanta la nuova criminalità urbana. Ma a quasi dieci anni dall’approvazione della legge antimafia Rognoni-La Torre e con le successive riforme degli apparati, come si è modificata la risposta dello Stato? Quali novità si sono presentate in questo periodo nel Lazio? Cosa hanno rivelato le inchieste giudiziarie? Il problema dell’oggi è come anticipare la conoscenza dell’ulteriore evoluzione. Nel libro viene tentata una previsione, dopo aver analizzato i vari profili della questione criminale.

Maurizio Fiasco (Roma, 1951) è ricercatore sociale specializzato sui problemi della criminalità e degli apparati giudiziari, consulente della Commissione parlamentare Antimafia e del Consiglio regionale del Lazio. Ha fatto parte del coordinamento del programma di studi e di ricerca sulla criminalità degli affari nel Lazio (maggio 1992) promosso dal Consiglio regionale.