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Dall’idea alla realtà. I Sabini e il loro museo
Gli scavi archeologici e i reperti di Monte Calvo
A cura di: Alvino Giovanna
Formato: 22 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 80
Anno edizione: 2006
ISBN: 9788849211665
EAN: 884921166X
UB. INT. : T711D V16a V25e
Contenuto
La mostra “Dall’idea alla realtà: i Sabini e il loro Museo. Gli scavi archeologici e i reperti di monte Calvo” (Rieti, Museo Civico – Sezione Archeologica 22 Dicembre 2006 – 21 Gennaio 2007) è stata organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio in collaborazione con la Regione Lazio, il Comune di Rieti ed il Centro Europeo per il Turismo. Il titolo dell’esposizione nasce dall’idea originaria e mai concretizzatasi del principe Francesco Borghese, di costituire il Museo dei Sabini, negli ambienti dell’odierna Galleria Borghese a Roma, e, passando per le recenti ricerche ed indagini condotte dalla Soprintendenza in diversi comparti del territorio della provincia di Rieti, intende annunciare l’istituzione della nuova ala del Museo Civico denominata “Museo dei Sabini”. Non essendo presente nel territorio reatino alcun museo di pertinenza statale, a seguito di accordi, che verranno poi sanciti da un’apposita convenzione, si è convenuto che in questo nuovo allestimento confluiranno i numerosi materiali riportati in luce in questo ultimo ventennio dalle indagini, che hanno restituito un patrimonio archeologico di indiscutibile interesse anche dal punto di vista storico. Il nucleo principale del museo che aveva in animo di creare il principe Borghese era costituito dalle pregevolissime statue rinvenute nella prima metà dell’800 durante gli scavi condotti nel territorio di Scandriglia (RI), nella frazione di Ponticelli alle pendici di Monte Calvo, nella villa di proprietà della ricca e nobile famiglia dei Bruttii Praesentes. Nell’annunciare la prossima apertura della nuova sezione museale, si è ritenuto opportuno, quindi, partire proprio dall’esposizione dei risultati delle ricerche effettuate dalla Soprintendenza dal 1998 al 2003, nella vasta area ove insistono i resti dell’antico complesso abitativo, cogliendo l’occasione per esporre i materiali, quasi completamente inediti, interessanti per la conoscenza del sito, che, scavato all’epoca ai soli fini di recuperare statue da vendere nel mercato antiquario, vede un’occupazione ininterrotta dalla tarda età repubblicana all’epoca medievale. Gli scavi ottocenteschi, nonostante abbiano consentito il recupero di numerose e magnifiche statue, non si curarono di conoscere né la tipologia, né l’estensione del grande impianto architettonico, né le sue varie fasi di occupazione. L’esposizione prevede cinque sezioni: nella prima partendo dall’idea del principe Borghese si illustra la situazione relativa agli scavi condotti nella prima metà dell’800; nella seconda vengono analizzati i documenti strettamente collegati alla famiglia di Laberia Crispina e Caius Bruttius Praesens ricchi possidenti terrieri e proprietari della villa; nella terza vengono presentati i materiali rinvenuti: elementi scultorei architettonici, marmi policromi, intonaci dipinti, oggetti di uso quotidiano, monili, accessori per ornamento ed abbigliamento e reperti faunistici che, da una parte, testimoniano le abitudini alimentari degli degli abitanti della villa, dall’altra, l’impiego di essi a scopo ornamentale. Vengono esposti inoltre materiali scultorei reimpiegati nelle murature successive impostatesi a ridosso delle strutture dell’antico complesso abitativo. La quarta sezione evidenzia le numerosissime potenzialità che ancora ci riserva la villa e nel contempo manifesta le grandi difficoltà che si incontrano nella salvaguardia del sito, che continuamente è oggetto di depredazioni e danneggiamenti. L’ultima sezione evidenzia la concretizzazione, oltre più di un secolo dopo, del progetto del principe Borghese, con la costituzione, anche se in altra sede, del Museo dei Sabini, che accoglierà un gran numero di materiali, per lo più mai esposti al pubblico, la cui apertura è prevista per un futuro molto prossimo.
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