Galleria Civica di Arte Contemporanea di Erice G. Perricone
Nuova collezione
A cura di: Ferri Patrizia
Formato: 22 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 128
Anno edizione: 2007
ISBN: 9788849213300
EAN: 8849213301
UB. INT. : T519C V13b
Contenuto
La mostra della Collezione Permanente della Galleria Civica di Erice “La Salerniana”, è un avvenimento di alto profilo culturale la cui strenua preparazione ha destato attesa e interesse, decisamente confermati ora che l’aggiornamento del patrimonio della Galleria vede la luce offrendo uno spaccato significativo dell’arte italiana contemporanea che include la generazione degli anni ’90: scelte che si rivolgono ad artisti appartenenti a varie generazioni e linguaggi a testimonianza della ricchezza e varietà della geografia italiana contemporanea, che vanno ad aggiungersi al cospicuo nucleo di opere già di proprietà del Museo che parte da autori operativi dal Secondo Dopoguerra presentate al pubblico in occasione del Venticinquennale dell’Istituzione.
Un’Istituzione che negli anni ha sempre retto il confronto con le realtà museali metropolitane di alto livello e più rappresentative a livello internazionale, diventando un effettivo punto di riferimento tra quelle create e consolidatesi a livello locale, nate in contesti di provincia che, come in questo caso, pur mantenendo un deciso radicamento al territorio ne oltrepassano i confini, amplificando la propria risonanza in virtù di un’attività rigorosa e attenta.
Questa sorta di doppia identità del Museo decentrato inserito in un luogo culturale e territoriale emblematico, come nel caso della storica “Salerniana”– sede di mostre tematiche prestigiose da oltre un trentennio ad oggi che restituiscono le tensioni e le dinamiche estetiche dell’attualità – è un qualcosa da salvaguardare e incentivare che getta un ponte tra dimensione globale e realtà locale, offrendo la possibilità di uno sviluppo sostenibile che inaugura anche nuove modalità di fruizione e di approccio.
Il ruolo sociale del Museo e di un Museo a misura umana sta riprendendo quota dopo le utopie demagogiche degli anni ‘70, in una prospettiva ampia che va oltre gli stereotipi di una invocata funzione didattica e di formazione pubblica permanente, alla ricerca di relazioni dinamiche e vitali tra l’Istituzione tradizionalmente preposta alla conservazione del patrimonio con le comunità locali e tra essa e gli addetti ai lavori, tra gestione, valorizzazione e partecipazione consapevole. Una tensione che si sta definendo all’interno della trasformazione che interessa la nuova identità delle esperienze museali e che fa del Museo una delle forme di identificazione più forti espresse dalla nostra società nella tensione tra passato e futuro, lo spazio fondante del presente.
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