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Giuseppe Verdi
Musica, cultura e identità nazionale
A cura di: Pizzo Marco
Formato: 21 x 29,7 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 224
Anno edizione: 2013
ISBN: 9788849227741
EAN: 8849227744
UB. INT. : T515D V91e V34c BRAMP
Contenuto
Catalogo della mostra al Complesso del Vittoriano di Roma dal 7 dicembre 2013 al 19 gennaio 2014.
Giuseppe Verdi è l’Italia. Da due secoli. E’ l’Italia nel mondo e il popolo italiano lo sa. Questa è la ragione che ha indotto i milanesi a stringersi a lui nel giorno della sua morte, il 27 gennaio 1901, a commemorare il primo centenario della sua nascita nel 1913, quando Arturo Toscanini diresse il Falstaff a Busseto, a celebrare il primo centenario dalla sua morte nel 2001 con un grande Festival Verdi a Parma, e a festeggiare il bicentenario della nascita nel 2013. Il Parlamento ha assunto l’iniziativa delle celebrazioni con una apposita legge e ha istituito il Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. In nome del popolo italiano, perché questa è la passione musicale e civile che il nome di Giuseppe Verdi evoca in ogni tempo. Questa è anche la ragione della mostra approvata dal Comitato nazionale che si apre al Vittoriano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, dedicata a Verdi, alla sua musica, alla cultura e alla identità nazionale che la figura del Maestro evoca.
Giuseppe Verdi appartiene alla coscienza nazionale. “Pianse ed amò per tutti”, come disse Gabriele D’Annunzio; cantò la vita e la morte, l’amore e il dolore, la libertà e la schiavitù; di ogni sentimento umano è stato interprete. Cantò l’amore di ogni popolo per la propria patria, sotto il cielo dell’Italia, dell’Egitto, di Israele. Interpretò il sentimento di unità del popolo italiano nel secolo che rese l’Italia una. La sua musica è universale. Oggi Giuseppe Verdi è celebrato a Pechino nella mostra promossa dal Comitato nazionale, in Australia ai piedi della montagna sacra degli aborigeni, in ogni parte del mondo. Verdi è un uomo europeo, ha sentito l’unità di un continente che da Parigi a San Pietroburgo ascoltava la stessa musica, viveva gli stessi sentimenti. Così è oggi nel mondo globale.
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