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Gli ultimi Re di Roma

La dinastia etrusca che governò la Città Eterna

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 352

Anno edizione: 2017

ISBN: 9788849235470

EAN: 9788849235470

UB. INT. : T445C V23c

Contenuto

Quando il Passato può dirsi davvero passato? Anche da questa domanda e dalla relativa risposta trova la sua origine questo libro sui Re Tarquini di Roma. Ai fatti narrati da Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso la voce narrante – il dotto bibliotecario imperiale Marco Quinzio Spurinna – aggiunge il motore occulto della Brama di Potere, simboleggiata dal Tesoro trasmesso da Demarato ai Tarquini. Una fitta trama di sogni rivelatori o profetici percorre l’intera storia e fa da tramite con il mondo iperuranio e ultrasensibile degli Dei e proprio in uno di questi messaggi Collatino vedrà l’origine della prossima Gloria – ma anche della futura Caduta di Roma – nel Tesoro reso maledetto dai crimini del Superbo e della folle moglie Tullia. Vale però anche il detto “E Pluribus Unum”: proprio dal travaglio del periodo regio nascerà – non più latino sabino o etrusco – il Civis Romanus, mentre come esito finale di questo antico processo di sincretismo culturale e globalizzazione mediterranea giungerà – dopo il tempo dei Re e della Res Publica – quello dell’Impero. Vi è quindi, al cuore di tutto, la centralità dell’Asylum e dell’accoglienza allo straniero, persino ai suoi Dei e alla sua religione – pur sempre con il costante e saggio limite della invalicabile sottomissione alla Legge dello Stato; vi è la questione del rapporto tra Potere Civile e Potere Religioso; vi è la relazione – misteriosa eppure vivissima – tra mondo degli uomini e mondo degli Dei; vi è la grande filosofia ellenica e l’affascinante “weltanshauung” del mondo arcaico. Gli Antichi invero ritenevano che al volgere di un Grande Anno – fatto di secoli o ere più che di giorni o ore – potessero ripetersi epocali eventi del Passato. Siamo forse ora alle soglie di un nuovo Grande Anno? Non sarebbe opportuno riflettere – e molto – sulle lezioni del Passato, anche di quello apparentemente più remoto? È dunque possibile, alla fine di tutto, affermare con certezza che il Passato dei Re Tarquini di Roma sia veramente passato?

Silvio Sposito è nato a Roma nel 1950. Medico con radicati interessi umanistici, è stato per numerosi anni Presidente di una storica Associazione Culturale romana dedita a valorizzare e diffondere tra i soci gli immensi valori storici archeologici e artistici di Roma e del Lazio. L’autore ha voluto ora cimentarsi per la prima volta in una “storia romanzata”: si tratta infatti della Storia degli ultimi tre Re romani, arricchita di ipotesi interpretative che vanno a colmare i numerosi vuoti della storia ufficiale. Spinta iniziale è l’interesse da sempre coltivato per il mondo arcaico greco etrusco e romano, mondo che trova una delle sue massime espressioni nel periodo della Grande Roma dei Tarquini. Altra importante motivazione è stato il riscontro di sorprendenti analogie e corrispondenze tra quel mondo, in apparenza così distante da noi, e il nostro mondo contemporaneo con tutti i suoi travagli e irrisolti conflitti. Rimane infatti sempre valida la celebre definizione che Cicerone dà della Storia: “Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis”.

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