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I nuovi paradigmi dell’urbanistica
L'Idea di città della Terza ondata. Lectio
Autori: Cassetti Roberto
Formato: 21 x 29,7 cm
Legatura: Spillato
Pagine: 52
Anno edizione: 2016
ISBN: 9788849228588
EAN: 9788849228588
UB. INT. : T514B
Contenuto
OPUS/11
Collana de La Sapienza diretta da Roberto Cassetti e Marcello Fagiolo
Comitato scientifico: Emanuela Belfiore, Beatriz Blasco Esquivias, Giovanni Carbonara, Roberto Cassetti, Joseph Connors, Marcello Fagiolo, Francesco Paolo Fiore, Paolo Portoghesi, Franco Purini, Marco Romano, Samir Younés
Questo breve saggio – una Lectio tenuta in contrappunto con una di Giulio Sapelli su “Le sfide del cambiamento economico e sociale del nuovo millennio” alla Sapienza – ha per oggetto i principi e i modelli della composizione della città: i principi e i modelli, cioè, della composizione delle funzioni nello spazio, della costruzione della forma urbana, della ricostruzione dei rapporti con l’ambiente. E poiché questi principi e modelli non hanno una loro vita autonoma, non si dispiegano in una sfera astratta ma sono legati in un insieme indissolubile ai valori e agli obiettivi della società – all’Idea di città in altri termini – del periodo storico che li genera, non si può comprenderli prescindendo dal mondo che vogliono interpretare e costruire. E dal momento che quel mondo cambia – ha visto il succedersi di ben tre rivoluzioni dell’economia, della società, della tecnologia e del pensiero nell’arco dell’ultimo secolo (L’epopea della Modernità nell’Età dell’oro – L’irruzione della Postmodernità nell’Età dell’incertezza – La nuova Modernità nell’Età del rischio) – cambiano anche le teorie e i concetti che sono alla base della progettazione della città.
Per questo, per comprendere la scena urbana attuale e capire il significato e i contorni della nuova Idea di città che va facendosi strada in Europa, occorre assumere una prospettiva più ampia rispetto a quella del presente e volgere uno sguardo agli ultimi settant’anni, che hanno visto il succedersi di tre grandi ondate di cambiamento che hanno rappresentato il periodo di più radicali trasformazioni nell’economia, nella società, nella tecnologia delle comunicazioni, della storia umana. E in cui, di conseguenza, sono cambiati altrettanto drasticamente la struttura e il concetto stesso di città e i principi della sua progettazione. Questo ci permette di comprendere e spiegare perché la struttura funzionale e la forma urbana si siano trasformate così rapidamente, perché sia cambiata l’idea di città e come tutti questi fatti si colleghino tra loro.
Osservando ciascun cambiamento, possiamo considerarlo come un segnale isolato. Tuttavia, in urbanistica, come in architettura, il tutto è assai più della somma delle parti. Così, se facciamo un passo indietro per guardare ad un più ampio orizzonte, riusciamo a vedere molte cose che altrimenti ci sfuggirebbero. Riusciamo a vedere come i diversi cambiamenti intervenuti nella scena urbana e nei principi della sua progettazione non siano fatti singoli, indipendenti l’uno dall’altro, ma siano collegati fra loro e al mondo – l’economia, la società, la tecnologia delle comunicazioni – che li esprime. Che facciano parte in altri termini di un fenomeno molto più ampio: la Prima e la Seconda Rivoluzione industriale, la Società postindustriale, e, oggi, la Società globalizzata. Non è un’idea nuova: K. Marx e F. Engels sono stati i primi a delineare i tratti di schemi più ampi con il Manifest der Communistischen Partei, pubblicato nella prima volta a Londra nel 1848 e poi diffuso in tutto il mondo, poi D. Bell con The Coming of Post-Industrial Society uscito in America nel 1973 e tradotto via via in molte lingue, per giungere ad A. Toffler che con il suo The Third Wave pubblicato in America nel 1980 e subito tradotto in francese, ne ha coniato la grandiosa metafora, quella di uno scontro tra ondate di cambiamento (naturalmente la letteratura su queste grandi tendenze è molto più ampia di questi tre capisaldi). Quella che è nuova è la sua applicazione alla scena urbana e all’idea di città – valori, principi, modelli, sequenze logiche di progettazione – agli ultimi settant’anni in Europa.
In una cultura caratterizzata dalla specializzazione, sommersa da immagini e punti di vista frammentati e da analisi particolareggiate di singoli segmenti, la sintesi non è soltanto utile: è fondamentale per padroneggiare le sfide del nuovo secolo. Per questo ci siamo concentrati, tentando di ricondurle all’essenziale, sulle megatendenze o ampie direttrici che hanno modellato o stanno rimodellando la scena urbana e sull’idea di città che hanno espresso: perché, solo così facendo si può capire e delineare la trama di quella – valori, principi, modelli di progettazione dello spazio – necessaria oggi a governarle.
La ricerca di una sintesi così ampia ha comportato la necessità di procedere a semplificazioni, generalizzazioni, trattazioni sommarie. È facile osservare, ad esempio, che nell’epopea della Modernità (l’Età dell’oro) si sono intrecciate diverse concezioni dello spazio urbano, che nella Postmodernità (l’Età dell’incertezza) le diverse “urbanistiche” che abbiamo individuato hanno confini molto incerti fra loro e sono passate attraverso successivi stadi di sviluppo, che infine nella Nuova Modernità attuale (l’Età del rischio) la trama della nuova idea di città che abbiamo delineato presenta tratti largamente semplificati, per non dire grossolani. Ma se avessimo seguito tutti questi percorsi avremmo perso di vista le direzioni principali nella confusione delle direzioni minori. E sarebbe stato impossibile tirare le fila dei nuovi codici di progettazione dello spazio urbano che si sono fatti strada in Europa. Tentare di dare un senso, una direzione al futuro della città europea ha quindi un prezzo: la semplificazione, la perdita dei dettagli, della varietà delle specifiche esperienze nazionali e locali. Ed esige un rigore e una coerenza dell’insieme cui non siamo ancora giunti. Consideriamo questa Lectio quindi come un lavoro in progress, cui farà seguito un più accurato libro in preparazione.
Prof. Roberto Cassetti
coordinatore del Dottorato in Riqualificazione e Recupero Insediativo Università di Roma “La Sapienza”
È stato presidente della Commissione Ricerca Scientifica della Facoltà di Architettura Valle Giulia (1999-2010), consulente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati (1989-92), membro della Commissione per le Politiche di Assetto Urbano nel Mezzogiorno del Ministero per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno (1981-84), membro del Comitato scientifico dell’Istituto Regionale di Studi per la Pianificazione Economica e Territoriale del Lazio (1981-84) consulente della Direzione Politiche Regionali della Commissione della Comunità Europea (1976-78).
Ha fondato e dirige, con M. Fagiolo, la Collana della Sapienza, Opus, Collana ufficiale della Facoltà di Architettura Valle Giulia e del Dottorato di Ricerca in Riqualificazione e Recupero Insediativo (Gangemi, Roma). Nei sui scritti ha indagato le trasformazioni della struttura funzionale e della forma urbana di Roma e della sua regione, le grandi ondate di cambiamento di cui rappresentano espressione, e l’evoluzione conseguente dei valori, dei principi e dei modelli dell’urbanistica, cui ha dato un contributo in numerosi piani territoriali di cui è autore: dal Quadro di Riferimento Territoriale e dal Piano Territoriale Regionale del Molise, 1973 e 1975, al Piano Territoriale della Puglia meridionale, 1976; dal Quadro di Riferimento Territoriale Nazionale per il Piano Generale dei Trasporti, 1985, al Quadro di Riferimento Territoriale per gli interventi nel Mezzogiorno del Ministero per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno, 1983; dal Quadro di Riferimento Territoriale del Lazio, 1980, al Quadro di Riferimento Territoriale Regionale,1998 e allo Schema di Piano Territoriale Generale del Lazio della Regione Lazio, 2001, in cui ha elaborato i concetti di «complesso integrato» di funzioni strategiche (una suddivisione delle funzioni centrali in grandi insiemi integrati), di «profilo funzionale» della rete (un quadro di principi e di indicatori per la definizione degli equilibri quantitativi di prospettiva, ossia per il calcolo e la distribuzione spaziale delle funzioni centrali), di «decentramento ad ondate» (un insieme di strategie spaziali per raggiungere progressivamente i livelli di funzioni centrali delineati nello scenario), e di «sistema di reti» (un complesso di azioni per ristabilire le interconnessioni e le continuità della trama urbana, dello spazio agrario e dell’ambiente naturale), e sta tentando di effettuare la stessa sintesi per il panorama europeo, per tessere la trama della nuova “idea” di città (dei nuovi codici della pianificazione e del disegno urbano) che va facendosi strada nella progettazione della città contemporanea.
Tra i suoi libri: L’Idea di città del XXI secolo. I nuovi paradigmi della terza ondata (in preparazione); Urbanistica in transizione. Principi e metodi, con P. L. Paolillo, Mimesis 2016; I nuovi paradigmi dell’urbanistica. L’Idea di città della terza ondata, Gangemi 2016; La città compatta. Dopo la Postmodernità. I nuovi codici del disegno urbano (2° edizione riveduta), Gangemi 2014; Roma e Lazio 1945-2007. La formazione di una regione urbana (4 edizioni), Gangemi 2008; Roma e Lazio, l’Urbanistica. Idee e piani dall’Unità ad oggi (4 edizioni), Gangemi 2006; Roma contemporanea. Storia e progetto, a cura di con G. Spagnesi (5 edizioni), Gangemi 2006; Roma e Lazio 1870-1945. La costruzione della capitale e della sua regione (6 edizioni), Gangemi 2005; Il centro storico di Roma. Storia e progetto, a cura di con G. Spagnesi (4 edizioni), Gangemi 2004; Roma e Lazio. Idee e piani (2° edizione riveduta, 6 edizioni), Gangemi 2004; Roma, il verde e la città. Giardini e spazi verdi nella costruzione della forma urbana, a cura di con M. Fagiolo (6 edizioni), Gangemi 2002; Roma e Lazio. Idee e piani (4 edizioni), Gangemi 2001, Metropoli e qualità dell’ambiente, a cura di con E. Belfiore (6 edizioni), Gangemi 1992; Taranto Progetto ’80. Progetto di sviluppo metropolitano della provincia ionica, 2 volumi, L’organizzazione urbana e l’assetto del territorio e I bisogni della collettività, con E. Belfiore e con C. Cecchi et al., Franco Angeli 1987.
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