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Il recupero del castello Tafuri a Portopalo

Riqualificazione e turismo

Formato: 24 x 17 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 192

Anno edizione: 2018

ISBN: 9788849233575

EAN: 9788849233575

UB. INT. : T507B V05f V92f C01

Contenuto

Alla base della rinascita di un luogo sta, spesso, la capacità di vedere oltre, di prevedere possibili scenari di riqualificazione, di individuare attrattive e attrattori per i cittadini e i passanti, o per i turisti.
È questo il tema affrontato in questo scritto: il progetto di riqualificazione di un luogo speciale attraverso scelte culturali legate alle Industrie Culturali e Creative (ICC), alla storia e alle trasformazioni subite nel tempo, agli scenari di un turismo sempre in evoluzione. Il progetto di riqualificazione è qui visto come strumento in divenire che acquisisce informazioni e restituisce qualità al luogo. Un progetto sempre basato su conservazione e trasformazione, scandito da approfondimenti tematici su elementi tecnici, dispositivi e materiali, da scelte commerciali e turistiche dettate da precisi indirizzi.
L’oggetto della riqualificazione è il Castello Tafuri a Portopalo di Capo Passero (SR), avamposto ventoso e scosceso verso un mare di un incredibile verde/azzurro, castello eclettico dove il colore forte del cotto si alterna al bianco abbagliante della pietra locale, un edificio fatto di torri e torrette, di murature merlate, di patii e verande con elaborati loggiati in pietra scolpita. L’intervento di riqualificazione lo ha fatto tornare in vita dopo un lungo oblio. Il progetto per il castello è nato dall’affettività per il luogo, dalla conoscenza del sistema tecnologico e del sistema ambientale, dalla memoria dell’attività precedente, dalla visione del territorio circostante. Una conoscenza e rilettura dell’oggetto, a Portopalo, che si dichiara nella sua finalità turistica e nella volontà di recuperare la memoria e l’identità dell’edificio, pur nella visione contemporanea dell’abitare; gli strumenti di cui si serve sono un mix di materiali e tecnologie tradizionali, frammiste a soluzioni innovative e sostenibili. Non è solo una summa di azioni tecniche, ma è l’insieme di iniziative volte ad incrementare le qualità, in relazione sia a cadute prestazionali, sia a nuovi requisiti previsti dall’incremento qualitativo.
L’esito è una struttura ricettiva, RTA (Residenza Turistico-Alberghiera) con undici suite e quarantacinque posti letto, con ampi spazi sul mare, terrazze, verande e loggiati.

Fernanda Cantone, architetto e Ph. D. in Recupero Edilizio e Ambientale, è, dal 2004, ricercatore confermato presso l’Università degli Studi di Catania. Dal 2014 è in possesso dell’Abilitazione Nazionale alla seconda fascia, professore associato. Dal 2003 svolge attività didattica e di ricerca presso l’attuale SDS Architettura con sede a Siracusa. Oggi il dipartimento di afferenza è il DICAR della stessa università. Presso la SDS di Siracusa è titolare del corso di Tecnologie del Recupero Edilizio, e del modulo di Disegno Industriale nel Laboratorio di Progetto IV, nel corso di laurea in Architettura. Ha partecipato a numerosi convegni internazionali e a progetti di ricerca in ambito locale e nazionale.
È autrice di saggi e pubblicazioni sul recupero edilizio ed urbano, sulla riqualificazione, sui caratteri del costruito e sul rapporto tra percezione ed edificato. Nella stessa collana ha pubblicato L’architettura del cantiere e Pietra e intonaco.

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