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La Biblioteca del Senato di Gaetano Koch a Palazzo Madama

Torino, Firenze, Roma 1848-1948

English abstracts

Formato: 24 X 22 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 128

Anno edizione: 2014

ISBN: 9788849229462

EAN: 8849229461

UB. INT. : T436C V01h V31g V41d

Contenuto

Nella seconda metà del XIX secolo ebbe una certa risonanza l’opinione di William Henry Overall, della City of London Corporation Library, secondo la quale i due grandi nemici delle biblioteche erano il gas e gli architetti. Questo libro smentisce quell’opinione mostrando, con precisione e dovizia di informazioni, oltre che con bellissime riproduzioni, come i progetti architettonici di adeguamento e di ampliamento della Biblioteca del Senato in Palazzo Madama abbiano sempre perseguito con successo l’obiettivo di creare per le raccolte di volumi, quotidiani e periodici spazi sempre maggiori e sempre più funzionali alle esigenze dell’attività parlamentare. Il linguaggio architettonico della Biblioteca di Palazzo Madama, nella sua evoluzione storica, ci racconta non solo la crescente strumentalità della Biblioteca stessa rispetto al lavoro parlamentare, ma anche il modo in cui la rappresentanza politica si costituisce e agisce in rapporto alla società. La storia della Biblioteca del Senato è anche un momento della storia del rapporto che si stabilisce tra politica e cultura prima nell’Italia statutaria e poi in quella repubblicana.
La Biblioteca del Senato regio è il luogo dove la cultura si dà in mostra come capacità di rappresentare la Nazione e la sua prossimità all’Aula legislativa è anche il simbolo del concentrarsi nell’Assemblea vitalizia della ragione e del sapere presenti nella società, nella prospettiva liberale del governo dei migliori. Nell’Italia repubblicana, quando la diffusione della cultura si pone come compito fondamentale dello Stato democratico, perché presupposto essenziale per la formazione di un demos in grado di esercitare consapevolmente la sovranità, quella prossimità assume un’altra valenza, rimandando a un rafforzamento delle competenze e delle conoscenze funzionali alla migliore soddisfazione delle istanze espresse da cittadini, che ora partecipano attivamente e in condizioni di eguaglianza alla vita politica del Paese. Nel 2003 il trasferimento della Biblioteca a Palazzo della Minerva e la sua completa apertura al pubblico – senza minimamente indebolirne la capacità di supportare il lavoro parlamentare, anche grazie alle nuove possibilità offerte dall’informatica e dall’automazione – ne accentua la valenza civica e ‘repubblicana’, quale strumento attraverso il quale il Senato favorisce la diffusione della cultura tra i cittadini, contribuendo così a creare le condizioni perché questi possano concorrere, come cives informati e consapevoli, a determinare con metodo democratico la politica nazionale.

Dall’introduzione di PIETRO GRASSO, Presidente del Senato della Repubblica

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