Fuori commercio

La conservazione del patrimonio culturale in Cina

Storia di un progetto di cooperazione

Formato: 21 x 29,7 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 240

Anno edizione: 2006

ISBN: 9788849210620

EAN: 8849210620

UB. INT. : T432D

Contenuto

La Cooperazione Italiana considera il Patrimonio Culturale un importante settore strategico di intervento e sostiene i programmi nei quali il rafforzamento delle istituzioni e la formazione hanno un ruolo dominante.
La valorizzazione del Patrimonio Culturale genera fenomeni di sviluppo sostenibile ed è pertanto un concreto volano che produce miglioramenti di natura economica e sociale tangibili.
L’impegno della Cooperazione Italiana nella Repubblica Popolare Cinese costituisce un esempio dell’approccio strategico che si sta portando avanti in molte regioni del mondo: viene sostenuto lo sviluppo di musei, di siti archeologici e storici ed viene soprattutto promossa la “formazione” delle figure professionali necessarie per questo settore. Gli interventi formativi devono essere collegati a componenti più ampie di “sostegno istituzionale”, devono essere cioè indirizzati a rendere autonome le Istituzioni del Paese beneficiario privilegiando la modalità della formazione di formatori e gli aspetti organizzativi/gestionali delle strutture di riferimento. L’elaborazione dei piani di studi, l’attività di ricerca e la collaborazione stretta fra istituzioni sono gli elementi principali per l’acquisizione di competenze autonome.
Il Sino-Italian Training Center creato a Pechino è per noi fonte di grande soddisfazione poiché rappresenta l’ultimo risultato, in ordine di tempo, di un cammino che i due paesi vanno percorrendo assieme da tantissimi anni e che ha permesso di sviluppare una rete di relazioni scientifiche e una base di forte fiducia e stima reciproche, elementi essenziali per garantire il raggiungimento di risultati così ambiziosi.
Questo volume offre tutti gli elementi necessari per comprendere l’intervento condotto in Cina e la sua edizione assume un particolare significato poichè si potrà tener conto di questa esperienza “pilota” anche in aree geografiche diverse da quella asiatica, consentendo di migliorare gli interventi in questo settore.

Giuseppe Deodato
Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo

La creazione del Sino-Italian Training Center rappresenta, all’interno del processo di sviluppo del settore della conservazione del Patrimonio Culturale oggi in atto in Cina, un tassello di determinante importanza.
L’Italia collabora con la Cina nel delicatissimo settore della formazione degli specialisti del restauro oramai da oltre 18 anni. La continuità dell’impegno della Cooperazione Italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri rappresenta un elemento assai meritorio, ed i risultati di questa oramai consolidata relazione sono concreti ed apprezzabilissimi.
Era urgente che il China National Institute of Cultural Property di Pechino, l’organismo di riferimento della State Administration of Cultural Heritage per tutte le problematiche di ordine scientifico e tecnologico per l’intera Cina, sviluppasse l’attività di insegnamento.
Oggi la nuova sezione di quel prestigioso istituto, creata grazie agli sforzi italiani e cinesi, condotti come tutti sanno con grande spirito di amicizia e di pariteticità, è divenuta una realtà.
La Cooperazione Italiana ha incaricato ancora una volta l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente della realizzazione di questa impresa, e si è avuta la preziosa collaborazione di una università prestigiosa quale quella della Tuscia di Viterbo.
La State Administration of Cultural Heritage registra una particolare soddisfazione per ciò che si è realizzato, e si deve ricordare che non solo è stata creata a Pechino una struttura di avanguardia, atrezzata con le mgliori risorse tecnologiche oggi disponibili, ma che nel corso del primo biennio di attività ben 67 specialisti appartenenti a questa amministrazione e attivi nei diversi musei e istituti del vasto territorio cinese, hanno visto crescere la loro preparazione e oggi svolgono con elevata qualità il loro lavoro, dotati di nuove conoscenze specialistiche.
Questo volume, che ho l’onore di presentare, raccoglie gli studi ed i contributi di quanti hanno realizzato questa epica impresa e dimostra che la collaborazione bilaterale tra Italia e Cina non deve fermarsi qui. Si deve andare avanti con lo stesso spirito di amicizia per proseguire un’opera che potrà costituire un esempio da imitare anche in altri paesi.

Ministro Shan Ji Xiang
Direttore Generale della State Administration of Cultural Heritage

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