Fuori commercio
La corruzione. Definizione, misurazione e impatti economici
Autori: Buratti Andrea
Formato: 17 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 128
Anno edizione: 2013
ISBN: 9788849227635
EAN: 8849227639
UB. INT. : V36g
Contenuto
Etica, integrità, lotta alla corruzione. Sono questioni entrate a far parte in modo rilevante dell’agenda politica e amministrativa del nostro Paese. L’entrata in vigore della legge 6 novembre 2012, n. 190, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” è un significativo segnale dell’importanza attribuita alle questioni etiche nei processi di sviluppo e competitività dell’economia in Italia.
Numerose ricerche hanno evidenziato il legame tra i livelli di corruzione e i livelli di sviluppo socio-economico. In particolare, le analisi empiriche hanno messo in evidenza una stretta correlazione tra gli indici di misurazione della corruzione e i livelli di investimenti diretti e di crescita del PIL.
Le misurazioni realizzate a livello internazionale, come per esempio quelle della Banca Mondiale, mostrano una situazione nella quale l’Italia è fortemente segnata dal problema della corruzione.
Una ricerca commissionata dalla Direzione generale delle politiche regionali della Commissione europea ha comparato la qualità del governo dei 27 paesi dell’Unione europea, indagando quattro indici, uno dei quali rappresentato dal controllo della corruzione.
L’Italia si colloca in fondo alla graduatoria, sia nella classifica generale, sia in quella specifica sul controllo della corruzione, seguita solo da Grecia, Romania e Bulgaria. Nello stesso studio, l’analisi sulle regioni ha evidenziato una forte variabilità all’interno dei confini nazionali e ha posizionato la Campania e la Calabria tra le regioni europee più “corrotte”.
In questo contesto, negli ultimi anni, le strategie nazionali di contrasto alla corruzione hanno segnato una significativa evoluzione.
Come dimostra la legge 190/2012, da un approccio finalizzato alla sola repressione dei fenomeni corruttivi, si è passati a una maggiore attenzione alla fase di prevenzione, promuovendo l’integrità come modello di riferimento. Fare leva sull’integrità significa, da un lato, creare e diffondere consapevolezza nelle amministrazioni pubbliche e nella società civile sugli impatti negativi di comportamenti non etici; dall’altro, introdurre meccanismi e strumenti finalizzati a rendere le amministrazioni e, in particolare, le attività a maggiore rischio di corruzione, trasparenti e socialmente controllabili, con ricadute virtuose sul rendimento democratico delle istituzioni.
Sono quattro gli assi portanti su cui intervenire: a) l’adozione all’interno delle amministrazioni di piani di prevenzione della corruzione, nei quali si dovranno individuare i settori a maggior rischio e le soluzioni organizzative volte ad abbattere o ridurre quel rischio; b) l’adozione di misure per l’integrità dei funzionari pubblici; c) l’innalzamento dei livelli di trasparenza delle amministrazioni; d) la tutela del whisteblowing.
Tuttavia, affinché l’adozione di strumenti di prevenzione non segua una mera logica di compliance normativa, è necessario creare una infrastruttura tecnica e metodologica e diffondere conoscenze approfondite sugli strumenti di prevenzione della corruzione e di promozione dell’integrità. Inoltre, occorre costruire le condizioni per un loro corretto e consapevole utilizzo nelle amministrazioni pubbliche. In altri termini, non si può effettivamente promuovere l’etica e l’integrità se non si risolvono due fondamentali categorie di problemi:
• come favorire l’effettiva sensibilizzazione dei dipendenti pubblici e degli stakeholder alle tematiche dell’etica, dell’integrità e della trasparenza nelle pubbliche amministrazioni;
• come far sì che le amministrazioni interiorizzino l’etica, l’integrità e la trasparenza nei processi decisionali e gestionali, attraverso quali strumenti e attraverso quale modus operandi.
È su queste categorie di problemi che si concentra il presente volume. Esso indaga su concetti, normative, esperienze e strumenti, al fine di proporre un quadro di riferimento utile a supportare i decisori politici e i vertici amministrativi nella definizione delle politiche in tema di integrità e trasparenza, ma anche a porre basi culturali omogenee per un linguaggio etico comune nella pubblica amministrazione.
FILIPPO PATRONI GRIFFI
Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione
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