Fuori commercio
La Sala Pannini a Palazzo Madama
Affreschi salvati dalle demolizioni urbanistiche di Roma capitale
A cura di: Di Bella Christian
Formato: 24 x 22 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 130
Anno edizione: 2024
ISBN: 9788849251128
EAN: 9788849251128
UB. INT. :
Contenuto
Raccontare la storia della Sala Pannini a Palazzo Madama è l’occasione per riprendere un percorso di valorizzazione non solo delle opere artistiche, ma anche del concreto svolgersi delle Istituzioni all’interno dei Palazzi del Senato. È suggestivo ricostruire i momenti e le scelte che portarono all’innesto degli affreschi di Sala Pannini in un palazzo diverso da quello dove furono originariamente realizzati dall’artista, nella prima metà del Settecento, per il Cardinale Giulio Alberoni, nella galleria della sua prestigiosa residenza romana di rione Trevi. Oggi la Sala Pannini è – insieme all’Aula plenaria – il cuore pulsante dell’attività parlamentare in Senato: è in questa sala che si riuniscono la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari ed il Consiglio di Presidenza. La Sala Pannini è il luogo dove la composizione dei parlamentari si realizza attraverso un confronto schietto e trasparente tra i rappresentanti delle forze politiche. Se vogliamo, la Sala Pannini, più dell’Aula – dove inevitabilmente l’emersione del dato politico si intreccia con le esigenze della comunicazione pubblica – è il luogo, all’un tempo, riservato e dichiarato, dove l’espressione delle diverse posizioni è sempre accompagnata dal reciproco rispetto. La storia della Sala Pannini è quindi anche oggi storia di adattamento e conciliazione, di accordo e di ricerca condivisa di soluzioni, come avvenne nel secolo scorso, quando il Senato del Regno accettò di sostenere l’onere per il distacco e il ricollocamento degli affreschi in un locale a Palazzo Madama, secondo quanto deliberato nel Consiglio di Presidenza del 1° giugno 1928. Una decisione frutto di sensibilità istituzionale verso il patrimonio artistico nazionale, che permise di salvaguardare un’opera di riconosciuto valore artistico dalla demolizione del palazzo in cui era collocata, prevista dal piano regolatore del Governatorato di Roma per consentire l’allargamento Palazzo Bachetoni Rossi Vaccari.
Dall’introduzione di IGNAZIO LA RUSSA, Presidente del Senato della Repubblica
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