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Le camicie rosse alle porte di Roma

Il tentativo garibaldino del 1867 a Roma e nello Stato Pontificio. La rivolta di Cori

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 192

Anno edizione: 2011

ISBN: 9788849221060

EAN: 8849221061

UB. INT. : T506B V32f

Contenuto

È il 22 ottobre 1867: a Roma scoppia l’insurrezione, mentre le provincie dello Stato Pontificio sono invase, già da un mese, dalle camicie rosse. È l’ultimo tentativo, infruttuoso, prima della presa di Porta Pia, per fare di Roma la capitale del Regno d’Italia. Il piano verrà attuato grazie alla determinazione del deputato bergamasco Francesco Cucchi, che organizzerà la rivolta con l’aiuto dei gruppi liberali romani. Il vecchio leone garibaldino, Francesco Crispi, riuscirà ad ottenere l’appoggio (clandestino) del governo Rattazzi. Ed ancora una volta, il sessantenne Garibaldi, fuggito dall’esilio di Caprera, compatterà il movimento e gli darà una guida, fino alla sconfitta di Mentana. Anche se fallì, l’insurrezione dell’autunno 1867 verrà ricordata per alcuni episodi drammatici passati alla storia: l’esplosione, in Borgo, della caserma “Serristori”; l’esecuzione capitale dei due responsabili Monti e Tognetti, l’ultima prima dell’annessione, che tanto scalpore ed indignazione provocò nell’Europa di allora; la strage del lanificio Ajani ed il sacrificio di Giuditta Tavani Arquati, come ancora oggi ricorda la targa commemorativa sul palazzo. Forse fu a causa di un’organizzazione non perfetta, per colpa di qualche tradimento e per l’illusione che il popolo romano fosse pronto per il grande salto verso l’Italia, che l’insurrezione fallì. Alcuni municipi della provincia resistettero più a lungo, come quello di Cori, che resse una settimana intera, fino alla sconfitta di Mentana. Gli avvenimenti vengono ripercorsi attraverso una meticolosa ricerca d’archivio che completa il quadro storico già noto.

Adriano Sconocchia si è laureato in Lettere presso l’Università di Roma “La Sapienza” con un corso di studi in storia moderna e contemporanea. Si è occupato dei rapporti tra Roma e Venezia durante l’interdetto papale, prima di dedicarsi allo studio degli aspetti sociali nell’ambito della storia dello Stato Pontificio nel secondo ottocento. Nel 2002 ha collaborato alla mostra documentaria Giustizia e criminalità a Cori in età moderna. Nel 2008 ha pubblicato, per la stessa casa editrice, La banda Panici al tramonto dello Stato Pontificio. Nel 2009 ha tenuto un seminario sul “Brigantaggio nello Stato Pontificio”, nell’ambito del corso di studi “La città di Roma tra storia e mito” per la cattedra di Storia degli antichi Stati italiani presso l’Università degli Studi Roma Tre.

Autore di opere teatrali e cabarrettistiche oltre che insigne storico, Adriano Sconocchia ha dedicato questo ponderoso studio all’ultimo grande tentativo pianificato, prima della presa di Porta Pia, di annettere Roma all’Italia. Accurata la descrizione della situazione a Roma e in provincia, condotta nel primo capitolo su numerosi documenti; ricca di ritratti, di aneddoti, e anche di un apparato iconografico, la prima parte del secondo capitolo che riguarda gli eventi dal 22 al 27 ottobre; avvincente come un film d’azione la sezione dedicata all’avanzata garibaldina dal 27 ottobre al 3 novembre, quando tutto si conclude con la disfatta di Mentana. Il racconto del rientro delle truppe pontificie in Roma è affidato alle parole di Ferdinand Gregorovius, lo storico tedesco presente ai fatti, cui seguono in chiusura le notizie di cronaca che riguardano gli ospedali già esistenti e quelli di fortuna creati in vari edifici per soccorrere i feriti di ambo le parti. Finito il compito degli eserciti, resta come sempre quello dei medici che, romani e stranieri, si prodigarono in gran numero.

È una ricostruzione di eventi in cui l’autore non solo si fonda su una imponente mole di documenti, editi e inediti, ma lascia loro la parola, componendo sapientemente con le citazioni un discorso che fa riflettere il lettore, stimolato anche dall’apparato iconografico poco appariscente ma assai significativo.

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