Fuori commercio

Linee guida per la gestione innovativa dei beni culturali

Vademecum

Formato: 21 x 29,7 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 112

Anno edizione: 2008

ISBN: 9788849215595

EAN: 8849215592

UB. INT. : T420F V03i V13e

Contenuto

Il progetto operativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell’ambito del PON ATAS 2000 – 2006, ha previsto una linea di approfondimento specifico delle problematiche riguardanti la gestione del patrimonio e delle attività culturali. Questa pubblicazione, che conclude il ciclo, è la terza in ordine di tempo che affronta il tema.
Nella terza ed ultima fase del ciclo è stata completata la stesura di un manuale operativo, che tratta di una serie di argomenti fondamentali per governare la scelta delle modalità di gestione delle attività culturali nei luoghi recuperati e resi funzionali con le risorse dei fondi strutturali 2000-2006. Poiché numerosi sono gli elementi, le variabili e i vincoli che incidono sul percorso di costruzione dell?assetto gestionale di una risorsa culturale, e poiché assai differenziate sono le attività scaturenti dall’uso dei beni culturali, si è cercato di elaborare uno strumento di lavoro omogeneo ed unitario, basato su uno schema logico ed un linguaggio tecnicamente non specialistico, dedicato soprattutto a coloro che debbono accostarsi, per lavoro o studio, ad argomenti che implicano una conoscenza multi-disciplinare, che travalica il mondo della cultura.
La gestione dei beni e delle attività culturali è sempre e costantemente tema di riflessione critica riguardo alla effettiva efficacia di una politica di intervento pubblico nel campo dei beni e le attività culturali. Il rinnovamento delle modalità di fruizione, sia quelle tradizionalmente proposte dall’Amministrazione centrale, sia quelle organizzate dal territorio (da parte del pubblico e del privato), avrebbe dovuto avere luogo in forma organica e coordinata durante l’esecuzione dei già complessi iter amministrativi e tecnici che presiedevano la realizzazione dei progetti, in larga parte di tipo infrastrutturale (musei, teatri, aree archeologiche, ecc.)

Il Ministero per i beni e le attività culturali, tenuto conto di un programma assai contenuto sotto il profilo finanziario, ha dunque cercato di fornire un contributo altrettanto “sistemico” e trasversale al tema della carenza gestionale, cercando di stimolare il dibattito interno all?amministrazione pubblica e di rendere consapevoli tutti i protagonisti, a livello centrale e locale, della programmazione economica territoriale e del settore culturale (spesso non sufficientemente coinvolto nella fase realizzativa degli interventi), dando particolare risalto alle esigenze delle Regioni, che spesso non dispongono, specie nel Mezzogiorno, di una sufficiente conoscenza per dare luogo alle gestioni, specie quelle di forma complessa (di sistema, distrettuali, di rete).

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