Fuori commercio
Maria Lagunes – Forme in divenire
A cura di: Segarra Lagunes Maria Margarita
Facing English text
Formato: 22 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 48
Anno edizione: 2001
ISBN: GE6060
EAN: GE6060
UB. INT. : T211B V13g R
Contenuto
Catalogo della mostra presso la Reggia di Caserta – Serra grande del Giardino Inglese – dal 27 Luglio al 10 Settembre 2001
Sulla scia di un rapporto stabile tra arte contemporanea e spazi monumentali, ormai consolidato nel complesso vanvitelliano dalla presenza negli appartamenti borbonici della Collezione Terrae Motus di Lucio Amelio, la mostra Forme in divenire di Maria Lagunes, allestita nella Serra Grande del Giardino Inglese, mette in luce nuove e inesplorate potenzialità del grande Parco reale.
In uno spazio lontano dallo scenografico e spettacolare asse prospettico segnato dal rincorrersi di vasche e fontane, la serena e inattesa spazialità del giardino di paesaggio, voluto da Maria Carolina e punteggiato da architetture ora romantiche (il finto rudere del Criptoportico) ora legate alla produzione giardiniera (le Serre), è sembrata la cornice più adatta per accogliere il lavoro dell’artista messicana. In alcuni casi, come certamente in questo, il linguaggio dell’artista rifugge dalla maestosità stringente dei fastosi scenari barocchi per preferire un connubio tra opere e luoghi basato su reciprocità e scoperta. E il dialogo proposto dal lavoro di Maria Lagunes è proprio legato alle immagini del giardino, con opere che si collocano con sorprendente naturalezza nella atmosfera sospesa e senza tempo della Serra, così come ritratta da Luigi Ghirri.
Le sculture, dai titoli seducenti come Spazio sonoro, Rumore del vento, Fiume in piena presentano volumi aperti, liberamente attraversati dall’aria, che non si isolano dal contesto ma vi si integrano con leggerezza, suggerendo forme e tempi mutevoli, come quelli che attraversano lo spazio e la storia dei luoghi.
Nel progetto di valorizzazione di tutte le sedi espositive del complesso vanvitelliano la mostra di Maria Lagunes rappresenta una prima proposta, che vuole innescare molte domande su come l’arte contemporanea possa dialogare con il grande pubblico. Dimostra in questo senso un impegno sul fronte della creatività artistica odierna che si affianca, oggi a pieno titolo, alla tutela e alla valorizzazione delle testimonianze del passato.
Sulla scia di un rapporto stabile tra arte contemporanea e spazi monumentali, ormai consolidato nel complesso vanvitelliano dalla presenza negli appartamenti borbonici della Collezione Terrae Motus di Lucio Amelio, la mostra Forme in divenire di Maria Lagunes, allestita nella Serra Grande del Giardino Inglese, mette in luce nuove e inesplorate potenzialità del grande Parco reale.
In uno spazio lontano dallo scenografico e spettacolare asse prospettico segnato dal rincorrersi di vasche e fontane, la serena e inattesa spazialità del giardino di paesaggio, voluto da Maria Carolina e punteggiato da architetture ora romantiche (il finto rudere del Criptoportico) ora legate alla produzione giardiniera (le Serre), è sembrata la cornice più adatta per accogliere il lavoro dell’artista messicana. In alcuni casi, come certamente in questo, il linguaggio dell’artista rifugge dalla maestosità stringente dei fastosi scenari barocchi per preferire un connubio tra opere e luoghi basato su reciprocità e scoperta. E il dialogo proposto dal lavoro di Maria Lagunes è proprio legato alle immagini del giardino, con opere che si collocano con sorprendente naturalezza nella atmosfera sospesa e senza tempo della Serra, così come ritratta da Luigi Ghirri.
Le sculture, dai titoli seducenti come Spazio sonoro, Rumore del vento, Fiume in piena presentano volumi aperti, liberamente attraversati dall’aria, che non si isolano dal contesto ma vi si integrano con leggerezza, suggerendo forme e tempi mutevoli, come quelli che attraversano lo spazio e la storia dei luoghi.
Nel progetto di valorizzazione di tutte le sedi espositive del complesso vanvitelliano la mostra di Maria Lagunes rappresenta una prima proposta, che vuole innescare molte domande su come l’arte contemporanea possa dialogare con il grande pubblico. Dimostra in questo senso un impegno sul fronte della creatività artistica odierna che si affianca, oggi a pieno titolo, alla tutela e alla valorizzazione delle testimonianze del passato.
In the wake of the relationship established between contemporary art and monumental spaces, already consolidated by the show “Collezione Terrae Motus” of Lucio Amelio in the Bourbon Apartments of the Vanvitelli Complex, the exhibition “Forme in Divenire” of Maria Lagunes, presented in the large greenhouse of the English Garden, highlights the new and unexplored potential of the Parco Reale.
A space distant from the scenographic and spectacular perspective axis, characterized by basins and fountains running after each other, the serene and surprising spatiality of the landscaped garden, wanted by Maria Carolina and dotted with architecture which is sometimes romantic (the false ruin of the Criptoportico) and sometimes linked to garden structures (the Greenhouse), seemed the most appropriate frame to set the work of the Mexican artist. In some cases, and certainly in this one, the language of the artists shuns the pressing magnificence of the sumptuous baroque scenes and prefers a union between the works of art and their surroundings, based on recipricocity and discovery. Maria Lagunes’s works propose a dialogue linked to the images of the garden, where sculptures stay with surprising naturalness in the timeless atmosphere of the Greenhouse, as portrayed by Luigi Ghirri. The sculptures with seductive titles such as Spazio Sonoro, Rumore del Vento, Hume in Piena are open volumes, through which air travels freely, and which do not isolate themselves from their surroundings but are delicately integrated, suggesting forms and times like those which traverse the space and history of a place.
As part of the project to develop all the exhibition space of the Vanvitelli Complex, the exhibition of Maria Lagunes represents the first proposal, to ignite a discussion on how contemporary art can create a dialogue with the general public. In this sense she demonstrates a commitment of the artistic creativity of the present to support the valorization and protection of that of the past.
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