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Mario Lovergine

L'ambiguità dell'essere. Arte, professione, vita

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 152

Anno edizione: 2020

ISBN: 9788849238761

EAN: 9788849238761

UB. INT. : T804F V54c

Contenuto

Collana I grandi maestri

È un universo labirintico quello di Mario, uno spazio delimitato dalle sue immagini, immagini che egli consuma con voracità e che crea con pari prodigalità. Di quello spazio egli è, a un tempo, ospite e prigioniero. Questo libro è l’occasione ideale per cominciare a esplorare il labirinto di Mario, con cautela, poiché smarrircisi è facile, precipitando dentro uno dei suoi paesaggi alieni, è possibile però anche ritrovarsi, rispecchiandosi, all’improvviso, dopo una svolta, nell’immagine di uno dei suoi gatti antropomorfi, ma è soprattutto possibile e anzi auspicabile, incontrare l’autore delle opere, che sorvola leggero una biforcazione al termine di un lungo corridoio; individuabile poiché ha le sembianze di Asterione camuffato da Stregatto. E anche quando l’esuberanza creativa di Mario è al servizio del progetto di comunicazione o dell’attività didattica è comunque un fattore decisivo che imprime forza ai contenuti, siano essi informativi ovvero formativi.

Stefano M. Bettega, allievo e amico

Siliano Simoncini (1941) dai primi anni Ottanta è docente di ricerca visiva presso l’ISIA di Firenze. Al suo attivo dunque, una lunga carriera nell’insegnamento che lo ha indotto a costruire nel tempo le caratteristiche peculiari della disciplina, via via evolutasi fino a configurarsi come propedeutica alla formazione di giovani orientati alla cultura del progetto. In parallelo, i suoi interessi per le arti visive gli hanno consentito di attuarsi come critico d’arte, appunto, in particolare dedicandosi a quella contemporanea e del Novecento, soprattutto pistoiese. Numerose le presentazioni in catalogo degli artisti di quel territorio, oltre a monografie e mostre storiche di singoli o periodi significativi che hanno qualificato le peculiarità di artisti come Mario Nannini, Andrea Lippi, Pietro Bugiani, Alfiero Cappellini, Corrado Zanzotto, Umberto Mariotti, Renzo Agostini, Sigfrido Bartolini, Remo Gordigiani, Aldo Frosini, Jorio Vivarelli, Franco Bovani fino a Roberto Barni, Umberto Buscioni e Gianni Ruffi appartenenti, negli anni Sessanta, alla cosiddetta “Scuola di Pistoia”. Ha fatto parte del Centro di documentazione sull’arte moderna e contemporanea pistoiese e della Commissione tecnica per le attività espositive programmate dall’Ufficio cultura del Comune di Pistoia.
Come mostrano accuratamente le pagine di questo libro, l’omaggio a Mario Lovergine necessita di affrontare una moltitudine di aspetti per dare la visione a tutto tondo della figura allo stesso tempo completa e complessa di un uomo che ha un’identità marcata: un grafico, un progettista, un artista, un professore, un maestro e ancora un collega, un amico, un cittadino intransigente e molto altro. Certo, ciascuno di noi incarna molti ruoli nella propria vita, ma coloro che non sono Mario Lovergine talvolta ne attivano solo uno per volta sapendo essere altro che se stessi, dimenticandosi o prendendo una vacanza dalla propria identità. Ecco, ciò non è mai stato il caso di Mario Lovergine, come accenna a più riprese l’autore del testo presentandone la formazione e il lavoro in modo esaustivo.

Michela Deni

Il titolo è indicativo di come questo libro intenda “narrare” l’esperienza del personaggio Lovergine ricostruendone sinteticamente le vicende artistiche, professionali e umane, non disgiunte dal forte temperamento che lo caratterizza; per cui, le sollecitazioni creative e il conseguente risultato sono permeati del vissuto esistenziale e si qualificano come insolita testimonianza del nostro tempo. Il consistente apparato iconografico e l’impaginazione, concepita come “specchio” dell’inventiva figurale dell’artista, consentiranno al lettore di recepire la ricchezza rappresentativa delle immagini e l’arguzia ironica delle frasi tratte dai suoi taccuini – inserite opportunamente a compendio – e di fare la “conoscenza” con un autore tra i più significativi della cultura contemporanea.

Siliano Simoncini

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