Milo Manara
Dai Borgia ai pittori del Novecento
A cura di: Mollica Vincenzo
Formato: 21 x 29,7 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 80
Anno edizione:
ISBN: 9788849207842
EAN: 8849207840
UB. INT. : T440A T512C V13h
Contenuto
Il passato è fatto di ombre che evocano personaggi, avvenimenti, geografie, non sempre facili da decifrare. Questo passato vive in noi, tutta la storia vive in noi, siamo quello che siamo stati, nessuno sopravviverà al domani che è già ieri. Manara è un magnifico trascrittore di ombre, con il suo disegno riesce a dare forma a tutto ciò che nella memoria storica vive come un soffio, con le sue matite, i suoi pennelli, i suoi colori sembra un artefice di prodigi, di incantesimi che rendono visibile il nostro passato. Manara qualche tempo fa, di quel tempo che tempo non ha, decise di misurarsi con la storia dei Borgia e di riprendere le collaborazioni eccellenti, dopo Pratt e Fellini, ecco comparire dal suo mondo Alejandro Jodorowsky. Insieme sono saliti sulla macchina del tempo, riportando alla luce quegli strani giorni dominati dalla famiglia Borgia e in particolare dal cinismo, dalle perfidie, dalla sensualità di Lucrezia. Manara e Jodorowsky, come due archeologi visionari, hanno scavato nella storia per avvicinarsi ad antiche verità. I due appartengono a quella razza di viaggiatori che amano farsi bruciare al sole della curiosità: nessun personaggio scapperà dal loro censimento, nessuna emozione sfuggirà alle loro immaginazioni. In questa mostra, accanto alla storia dei Borgia, vivono altre storie, altre ombre trasfigurate da Manara con la sua arte: vivono pittori e modelle che prendono corpo come in una sognante intimità. I veli che finora hanno coperto gli incontri tra i pittori e le modelle si squarciano e Manara ci regala la prospettiva mancante, il senso necessario di un incontro, che solo in parte sarebbe finito in un quadro. Così il battito cardiaco della pittura entra nel cuore di una donna e si fa arte, emozione senza fine. Lo sguardo di Manara è come una fionda che riesce a lanciare la pietra fin dove la nostra immaginazione vorrebbe arrivare.
Vincenzo Mollica
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