18,59 

Acquista anche su

Musica e architettura

Note per la progettazione di spazi per lo spettacolo

Formato: 21 x 29 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 174

Anno edizione: 1998

ISBN: 9788874488544

EAN: 8874488548

UB. INT. : T410B V04c V25e

Contenuto

Il volume si occupa delle sale da concerto, ovvero degli spazi per la musica strumentale, e analizza gli ambienti culturali che hanno visto fiorire, insieme alle tipologie musicali, i diversi luoghi destinati all’esecuzione e all’ascolto nel tentativo di formulare, per la progettazione, una guida tendente al perseguimento della qualità degli stessi. Attraverso la conoscenza approfondita di ciò che è stato si tenta di cogliere il senso di ciò che potrà essere evitando, da un lato, la mera ripetizione delle soluzioni codificate e spingendo, dall’altro, verso un riutilizzo dell’intero bagaglio delle possibilità spaziali, aperte a tutte le possibili richieste, nella piena consapevolezza delle specifiche prestazioni di ogni singolo assetto previsto.
La metodologia che sembra potersi approntare suggerisce la costruzione del progetto attraverso la chiara individuazione degli obiettivi, derivati dalla documentazione inerente sia le esigenze musicali che quelle socio-economiche. L’esplicitazione di un chiaro quadro esigenziale, che può essere ricavato dall’excursus storico (la conoscenza dei molteplici modi in cui si è sviluppato il rapporto tra musica e architettura), fornisce un sistema di controllo utile per verificare la qualità delle scelte progettuali (formali e tecnico-materiali) nonché la loro rispondenza agli obiettivi prefissati.
Si delinea, da una lettura approfondita, il requisito fondamentale del progetto di un auditorium contemporaneo: la flessibilità, rispetto sia alle possibilità d’uso plano-volumetriche sia a quelle acustiche, queste ultime particolarmente rilevanti per la comprensione dei vari stili musicali.
Questo studio, dunque, cerca di evidenziare da un lato il ruolo della tecnologia e dall’altro la scelta della flessibilità come parametro guida nella metodologia progettuale per gli spazi dello spettacolo.

Maria Cristina Forlani, architetto, dal 1985 è professore associato di Tecnologia dell’Architettura presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Chieti. Nell’ambito del Dipartimento di Tecnologie per l’Ambiente Costruito (DiTAC) svolge attività di ricerca prevalentemente sui temi inerenti il rapporto tra costruzione e ambiente, alle scale edilizia e territoriale.
E’ autore di diversi saggi, tra cui: Tecnologie locali e costruzione della casa in Abruzzo, CNR 1983; Materiali strutture forme, Alinea Firenze, 1983; I sistemi collinari abruzzesi/ Sperimentazione progettuale: la valle del Sinello, Pescara, 1993; Un sistema stradale paesaggistico, Recupero dell’edilizia residenziale sparsa: il caso dei tratturi, Il recupero del sistema teatrale in I sistemi collinari abruzzesi/ Concetti di prodotto per gli interventi di qualificazione urbana, Pescara, 1995.

Cynthia Ghelli, architetto, dal 1988 è ricercatore confermato di Tecnologia dell’Architettura presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Chieti. All’interno del DiTAC svolge studi e ricerche inerenti l’innovazione tecnologica, in particolare le connessioni struttura-tipologia-energia.

Donatella Radogna, architetto, dal 1996 collabora, presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Chieti, al Laboratorio di Costruzione dell’architettura I e alle attività di ricerca di M.C. Forlani.

Parole chiave

Condividi su