Paul Cezanne e il suo mondo parallelo

Dice Philippe Sollers: “Non posso immaginarmi di vedere di colpo un Cézanne. Sento che sono costretto, per renderlo visibile, a pensarlo quasi punto per punto, pennellata per pennellata, piano per piano, lentamente, velocemente, come se non potessi riuscir mai ad esaurirlo come insieme. Bisogna che questo insieme ‘cresca’ con me, così come è stato dipinto”. È vero, occorre tempo perché certe sensazioni prendano nuove forme completandosi ai nostri occhi e dentro di noi come fossero creature viventi, germinate e nutrite dalla passione ancor prima che dall’esperienza. E ciò è tanto più vero per un profano come me: adesso, grazie a quest’effetto trascinante ho acquistato – ma non è ancora finita – un nuovo modo di guardarmi attorno; voglio dire, di osservare e di riflettere attentamente su quanto di più riposto si possa nascondere in un’opera d’arte; ma non solo