Processo agli animali

Ci sono stati tempi in cui gli uomini processavano gli animali. Tempi che sono iniziati nell’antichità ma che poi, stranamente, si sono protratti fino alle soglie dell’Illuminismo.
Come nei uomini di grande cultura, addirittura alti esponenti dello stato come l’avvocato francese Chassanée, perdevano il loro prezioso tempo a processare gli animali o a difendere topi?
La risposta è in questo libro. Per darla l’autore ha dovuto ripercorre in chiave moderna la via dei bestiari medioevali conscio di una mancanza: l’inesatta conoscenza dei limiti tra l’uomo e la bestia.
La civiltà di un popolo si misura dal modo con cui vengono trattati detenuti e animali, quest’ultimi laicamente ridotti a poco più che oggetti, a cui però riconoscere dei diritti. E il gatto si morde la coda. La dove c’è diritto c’è dovere. Ritorneremo allora a rifare i processi alle bestie? Oppure l’uomo e anch’egli bestia e va assolto dal male alla radice?

Gennaro Francione, magistrato, vive a Roma, dove svolge l’attività di giudice presso il tribunale penale.
Studioso dalla personalità eclettica (scrittore, drammaturgo, pittore, compositore), ha pubblicato opere di grande interesse letterario e scientifico ricevendo, malgrado la giovane età, numerosi premi e riconoscimento in Italia e all’estero.