Fuori commercio

Restauro e recupero dell’infermeria del complesso demaniale dell’ex convento di San Francesco a Ripa

ex caserma La Marmora a Trastevere

Autori: Aa.Vv.

Formato: 29,7 x 21 cm

Legatura: Spillato

Pagine: 16

Anno edizione: 2003

ISBN: GE6054

EAN: GE6054

UB. INT. : T306F

Contenuto

Il 19 settembre del 2003 si inaugura la nuova sede del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale a Trastevere. L’evento segna anche la conclusione degli interventi di restauro progettati e diretti dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico-Artistico e Demoetnoantropologico di Roma, in una parte del complesso francescano che ha ospitato il convento di 5. Francesco a Ripa e, dal 1873, la caserma dei bersaglieri “La Marmora”. Il convento è situato sul luogo di un antico insediamento benedettino dove la tradizione vuole che sia stato ospitato 5. Francesco durante le sue soste romane e costituisce il risultato di molteplici vicende storico-costruttive e di fasi di accrescimento che ne hanno determinato (‘assetto attuale. L’insediamento conventuale è articolato in più corpi di fabbrica racchiudenti corti interne, risalenti in gran parte al XVI ed al XVII secolo; la testimonianza di questa fase costruttiva, peraltro improntata ad una estrema semplicità delle forme architettoniche, è tuttora riscontrabile nel livello terreno dell’intero complesso. A seguito dell’avvento di Roma Capitale, il convento viene espropriato ai religiosi (1873) per essere poi assegnato con la denominazione di “Caserma La Marmora” ai bersaglieri. Tale evento determina consistenti modifiche nell’assetto generale del complesso, che viene sopraelevato di un piano e “regolarizzato” nella sua volumetria. Occupato da famiglie di sfollati nel dopoguerra ed ormai ridotto in stato di completo degrado, a partire dal 1980 l’ex-convento è stato interessato da interventi di restauro progettati e diretti dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici.
L’ala che accoglie i nuovi uffici del CTPC, denominata “infermeria” nella fase francescana, conserva al piano terreno tanto la propria connotazione conventuale seicentesca quanto quella post-unitaria della caserma. Nell’intervento di restauro si è cercato di evidenziare e valorizzare ambedue queste componenti. Nello stesso piano terra della caserma, che aveva accolto dal 1904 il museo storico dei bersaglieri, poi trasferito a porta Pia nel 1932, con i cimeli del generale Alessandro La Marmora, sono stati collocati gli ambienti di rappresentanza del Comando ed una sala-convegni di 50 posti completa delle attrezzature più avanzate. Nei due piani superiori, dove erano situate le camerate dei bersaglieri, con una nuova progettazione architettonica degli spazi interni, sono stati collocati gli uffici del personale e dei dirigenti, le sale di riunione, i servizi ed un deposito di materiale cartaceo nel sottotetto. I vasti spazi indifferenziati, scanditi solo da murature trasversali, che costituivano le camerate, hanno consentito di ricavare un’architettura degli interni studiata dalla Soprintendenza per accogliere con razionalità ed efficienza la nuova funzione, ma anche di creare raccordi in termini di linguaggio con la fase francescana che costituisce l’identità storica più forte e marcata del complesso.

Il Soprintendente
Roberto Di Paola

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