Fuori commercio

Roma e la nascita del Barocco

Bernirni, Borromin, Pietro da Cortona

Autori: Aa.Vv.

Formato: 15 x 21 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 64

Anno edizione: 2005

ISBN:

EAN: GE6064

UB. INT. :

Contenuto

Negli ultimi anni del Cinquecento nascono i tre protagonisti del Barocco romano: Pietro da Cortona (1597), Giovan Lorenzo Bernini (1598), Francesco Borromini (1599). Per celebrare l’evento il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su proposta del Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma, ha istituito nel 1995 il Comitato Nazionale “Roma e la nascita del Barocco”. Si concludeva così e insieme si riapriva il lungo ciclo di iniziative inaugurato nel 1980 dal Comitato Nazionale perla celebrazione del terzo centenario della morte di Bernini (presieduto da G.C. Argan; Segretario scientifico, M. Fagiolo) e proseguito con vari piani nazionali e internazionali sul Barocco. Questo “libretto” passa in rassegna la lunga serie di eventi che, a partire dal 1997, hanno visto alla ribalta sia i tre artisti sia varie vicende e tematiche imperniate sulla cultura del Barocco a Roma: nella città che di volta in volta si pone come quadrivio dove convergono centripetamente diverse personalità italiane e straniere (nessuno dei tre protagonisti, ad esempio, era nato a Roma) e viceversa da dove si diffonde centrifugamente il nuovo messaggio artistico.
In un secolo di crisi del papato, ridotto ai margini nel gioco delle grandi monarchie europee, il Barocco costituisce il vanto e il primato di Roma per l’eccezionale forza rivoluzionaria del suo linguaggio e per la capacità di coniugare tutte le arti nel “mirabile composto”, l’invenzione berniniana di una ri-composizione estetica nel segno della unità delle arti visive che trova il suo apogeo nella Cappella Cornaro con l’Estasi di santa Teresa. La nuova Weltanschauung di Bernini e la rivoluzione linguistica di Borromini si diffondono non soltanto in tutta Italia ma anche – attraverso anche la mediazione del barocco piemontese – in tutta l’Europa e contagiano anche, in modo determinante il Barocco ibero-americano. Il Barocco romano diviene così, anche a livello internazionale, emblema assoluto dell’arte come meraviglia, spettacolo, invenzione continua.
La preparazione degli eventi promossi dal Comitato Nazionale ha consentito non soltanto una serie memorabile di Mostre e Convegni ma anche di cataloghi, di volumi di atti, di studi scientifici, di rilevamenti, di analisi diagnostiche e di restauri che spesso hanno fornito nuovi elementi conoscitivi sulle tecniche, sulle idee e sui materiali che contribuiscono a costituire la strutturalità del Barocco romano. Si aggiunga che il Comitato ha promosso direttamente una serie di oltre quindici volumi, che – insieme a molte fondamentali monografie sul Barocco romano pubblicate in questi anni sull’onda delle celebrazioni avviate, come s’è detto, fin dal 1980 – costituiscono nel loro complesso un monumentale avanzamento degli studi sulla cultura artistica del Seicento. Oggi possiamo disporre di una rete di sette Centri di studi sul Barocco in varie regioni d’Italia e a Malta (coordinati dal Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma) i quali, insieme agli studiosi di quindici Università italiane, hanno contribuito alla realizzazione dell’Atlante del Barocco in Italia (diretto da Marcello Fagiolo, De Luca Editori d’Arte). Questo “libretto” documenta, insomma, lo stato dell’arte delle conoscenze su una civiltà artistica che, da tempo ormai, viene vista non più come arte di decadenza bensì, secondo le parole di Argan, come inizio della moderna civiltà delle immagini.

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