Roma e Lazio 1945-2007
La formazione di una regione urbana
Autori: Cassetti Roberto
Edizione rilegata in seta - 4 edizioni dal 2008
Formato: 21 x 29,7 cm
Legatura: Cartonato
Pagine: 352
Anno edizione: 2008
ISBN: 9788849213812
EAN: 8849213816
UB. INT. : T423D T423E T501c V05h V31h BRAMP
Contenuto
OPUS/9
Collana de La Sapienza diretta da Roberto Cassetti e Marcello Fagiolo
Comitato scientifico: Emanuela Belfiore, Beatriz Blasco Esquivias, Giovanni Carbonara, Roberto Cassetti, Joseph Connors, Marcello Fagiolo, Francesco Paolo Fiore, Paolo Portoghesi, Franco Purini, Marco Romano, Samir Younés
Questo libro cerca di ricostruire le grandi linee di tendenza che, in due successive ondate, hanno trasformato radicalmente la scena territoriale di Roma e della sua regione dal dopoguerra ad oggi. Tenta, in altri termini, di ritessere le fila della storia recente, per comprendere come la città abbia cambiato la sua forma, la distribuzione delle sue funzioni, i caratteri degli edifici e il ruolo degli spazi urbani; come si siano instaurati nuovi legami tra i centri urbani e si siano creati insediamenti diffusi nel territorio; e come questi elementi si colleghino tra loro e con la struttura della società e dell’economia.
La prima grande ondata di trasformazione della struttura della città e del territorio si snoda dal secondo dopoguerra alla metà degli anni Settanta. Nell’arco di meno di trent’anni si crea, intorno alla capitale, un’altra città di più di un milione di abitanti; e questo produce un effetto ancora più rilevante di quello di richiedere nuove strutture edilizie: introduce un nuovo ordine funzionale della città, basato su di un modello “a gradienti”. La città si scinde tra un “centro”, multifuzionale, ricco di funzioni pregiate, e una periferia, povera di attività differenziate, prevalentemente residenziale, suddivisa in tanti blocchi funzionali autonomi, all’interno dei quali inizia a spezzarsi, sotto la spinta della motorizzazione di massa, lo stretto legame tra popolazione e luogo ereditato dal passato. L’elemento nuovo è costituito dal fatto che il sistema delle relazioni urbane si espande fino a comprendere i comuni della cintura: è la formazione di un nuovo organismo insediativo, l’“area metropolitana”. Nasce così un fenomeno del tutto inedito: il pendolarismo. E insieme si modifica, altrettanto in profondità, la struttura della rete urbana e dello spazio agrario regionale, di cui l’area metropolitana diventa sempre più il fulcro. In primo luogo si ha una perdita di peso di tutto il sistema insediativo regionale nel suo complesso rispetto alla capitale; in secondo luogo si ha un profondo rimescolamento della sua struttura interna. Le pianure e le valli, prima vuote di insediamenti, cominciano a riempirsi di industrie e di residenze relegando a un ruolo secondario i vecchi abitati; e lo stesso avviene lungo le coste, sotto la spinta di un fenomeno nuovo, il turismo di massa. D’altra parte lo spazio agrario si specializza, formando due grandi sistemi uniformi, dominati dall’agricoltura meccanizzata: uno di culture permanenti – vite, olivo, frutteto – che si snoda lungo i pendii collinari, l’altro a seminativo inframmezzato a colture specializzate nelle pianure e nelle valli.
La seconda grande ondata di trasformazioni insediative comincia ad affacciarsi dalla metà degli anni Settanta e continua a agire fino a oggi. L’effetto di questa nuova grande ondata è dirompente sulla struttura dello spazio urbano: e questo non tanto perché si richiedono nuove strutture edilizie per le attività terziarie, quanto perché tende a invertirsi l’ordine funzionale del periodo precedente, in favore di un nuovo ordine urbano policentrico, basato su aggregazioni parziali di attività interconnesse tra loro. Il centro si dilata e si proietta verso l’esterno, si formano addensamenti che si interpongono tra i vari tessuti urbani e assi di funzioni di tutti i livelli che penetrano nei brani insediativi adiacenti a più elevata densità formando ulteriori micro addensamenti e (lungo le arterie di grande comunicazione) corridoi multifunzionali. A questo sconvolgimento dell’assetto delle funzioni nella città si lega un mutamento formale altrettanto impressionante, il cui cuore è nel passaggio, nella costruzione della città e del territorio, dalla sfera collettiva alla sfera individuale, e, nella forma del paesaggio urbano e territoriale, dai valori di rappresentatività e di funzionalità a quelli di comunicazione e di spettacolo. Mentre nel periodo precedente il perno dello sviluppo urbano era rappresentato da abitazioni multifamiliari, ora si assiste a una vera e propria esplosione dell’abitazione individuale. Essa assorbe molte delle funzioni collettive prima assolte dallo spazio pubblico – luoghi per ricevere e incontrarsi, spazi verdi, svago – e costituisce un frammento introverso, immerso nel verde, ciascuno con il proprio stile architettonico, isolato dal resto del tessuto abitativo. E lo stesso processo, di introversione funzionale e di perdita di ruolo dello spazio pubblico, si ha nell’altra componente centrale del mutamento della periferia: le grandi attrezzature che si diffondono in essa, che formano vere e proprie cittadelle, “enclaves”, tra i tessuti urbani esistenti: i centri commerciali innanzitutto, e poi centri congressi e grandi alberghi, centri ricreativi e sportivi, accanto a centri direzionali, strutture universitarie, ospedali, isolate dal tessuto circostante da ampi spazi a parcheggio, tutti frammenti chiusi, introversi, pezzi di città nella città.
Infine, sotto la spinta dell’ulteriore rivoluzione delle comunicazioni e dei trasporti, si producono due nuovi fenomeni che rappresentano un’ulteriore cesura con il passato. Scompare innanzitutto il pendolarismo, che era stato l’emblema del periodo precedente, in favore di una struttura di flussi diffusi. Ciascun brano edilizio è legato a altri brani non necessariamente vicini ma a esso complementari. È frantumato cioè in una molteplicità di relazioni di breve o grande distanza che legano ciascun segmento abitativo, oltre che al suo intorno per le funzioni minute, a una varietà di spazi di lavoro, ai luoghi di ciascuna comunità di interessi, alle più svariate funzioni sparse nella città, nella regione, nel mondo. L’altra grande trasformazione legata alla rivoluzione delle comunicazioni dei trasporti, è rappresentata dal manifestarsi di un processo di diffusione edilizia senza precedenti, per nuclei e brani insediativi sparsi, che si spinge in profondità nel territorio, appoggiandosi alla rete stradale minore e mutuandone la struttura, processo che amplia enormemente il sistema di relazioni quotidiane ai sistemi insediativi circostanti, ben oltre i confini classici dell’area metropolitana. È l’affermazione, quasi in sordina ma in modo non meno deciso che nei periodi precedenti, di una nuova realtà insediativa, cui potremmo dare il nome di “galassia” urbana. Si tratta della seconda grande trasformazione della città, la quale naturalmente non scompare, ma si trasfigura in modo tale da essere pressoché irriconoscibile con le categorie tradizionali. È questa la nuova realtà della città contemporanea.
Il soggetto di questo saggio è dunque la struttura fisica della città e della rete urbana come risultato di un’economia, di una società e dei suoi stili di vita, non le sue diverse componenti: l’edilizia abitativa, i grandi servizi, gli spazi urbani, gli spazi agrari, le reti di collegamento e di trasporto. Di tutto ciò si è preso in considerazione solo ciò che poteva aiutarci a comprendere la forma e il funzionamento della città e del territorio. Perciò questo libro non è un’esposizione narrativa, un’analisi completa delle varie componenti urbane, ma piuttosto un esame del loro contributo alla costruzione della forma della città e del territorio. Dunque va letto come svolgimento di un discorso, in cui il singolo particolare è ricordato come testimonianza dell’insieme, non per sé stesso. Nessuno può dubitare seriamente del fatto che tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta sia finita un’epoca nella storia di Roma e della sua regione e che ne sia iniziata una nuova. Questo libro forse può aiutarci a capire quali sono i nuovi problemi urbani che abbiamo di fronte e quali condizioni sono richieste per la loro soluzione.
Prof. Roberto Cassetti
coordinatore del Dottorato in Riqualificazione e Recupero Insediativo Università di Roma “La Sapienza”
È stato presidente della Commissione Ricerca Scientifica della Facoltà di Architettura Valle Giulia (1999-2010), consulente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati (1989-92), membro della Commissione per le Politiche di Assetto Urbano nel Mezzogiorno del Ministero per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno (1981-84), membro del Comitato scientifico dell’Istituto Regionale di Studi per la Pianificazione Economica e Territoriale del Lazio (1981-84) consulente della Direzione Politiche Regionali della Commissione della Comunità Europea (1976-78).
Ha fondato e dirige, con M. Fagiolo, la Collana della Sapienza, Opus, Collana ufficiale della Facoltà di Architettura Valle Giulia e del Dottorato di Ricerca in Riqualificazione e Recupero Insediativo (Gangemi, Roma). Nei sui scritti ha indagato le trasformazioni della struttura funzionale e della forma urbana di Roma e della sua regione, le grandi ondate di cambiamento di cui rappresentano espressione, e l’evoluzione conseguente dei valori, dei principi e dei modelli dell’urbanistica, cui ha dato un contributo in numerosi piani territoriali di cui è autore: dal Quadro di Riferimento Territoriale e dal Piano Territoriale Regionale del Molise, 1973 e 1975, al Piano Territoriale della Puglia meridionale, 1976; dal Quadro di Riferimento Territoriale Nazionale per il Piano Generale dei Trasporti, 1985, al Quadro di Riferimento Territoriale per gli interventi nel Mezzogiorno del Ministero per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno, 1983; dal Quadro di Riferimento Territoriale del Lazio, 1980, al Quadro di Riferimento Territoriale Regionale,1998 e allo Schema di Piano Territoriale Generale del Lazio della Regione Lazio, 2001, in cui ha elaborato i concetti di «complesso integrato» di funzioni strategiche (una suddivisione delle funzioni centrali in grandi insiemi integrati), di «profilo funzionale» della rete (un quadro di principi e di indicatori per la definizione degli equilibri quantitativi di prospettiva, ossia per il calcolo e la distribuzione spaziale delle funzioni centrali), di «decentramento ad ondate» (un insieme di strategie spaziali per raggiungere progressivamente i livelli di funzioni centrali delineati nello scenario), e di «sistema di reti» (un complesso di azioni per ristabilire le interconnessioni e le continuità della trama urbana, dello spazio agrario e dell’ambiente naturale), e sta tentando di effettuare la stessa sintesi per il panorama europeo, per tessere la trama della nuova “idea” di città (dei nuovi codici della pianificazione e del disegno urbano) che va facendosi strada nella progettazione della città contemporanea.
Tra i suoi libri: L’Idea di città del XXI secolo. I nuovi paradigmi della terza ondata (in preparazione); Urbanistica in transizione. Principi e metodi, con P. L. Paolillo, Mimesis 2016; I nuovi paradigmi dell’urbanistica. L’Idea di città della terza ondata, Gangemi 2016; La città compatta. Dopo la Postmodernità. I nuovi codici del disegno urbano (2° edizione riveduta), Gangemi 2014; Roma e Lazio 1945-2007. La formazione di una regione urbana (4 edizioni), Gangemi 2008; Roma e Lazio, l’Urbanistica. Idee e piani dall’Unità ad oggi (4 edizioni), Gangemi 2006; Roma contemporanea. Storia e progetto, a cura di con G. Spagnesi (5 edizioni), Gangemi 2006; Roma e Lazio 1870-1945. La costruzione della capitale e della sua regione (6 edizioni), Gangemi 2005; Il centro storico di Roma. Storia e progetto, a cura di con G. Spagnesi (4 edizioni), Gangemi 2004; Roma e Lazio. Idee e piani (2° edizione riveduta, 6 edizioni), Gangemi 2004; Roma, il verde e la città. Giardini e spazi verdi nella costruzione della forma urbana, a cura di con M. Fagiolo (6 edizioni), Gangemi 2002; Roma e Lazio. Idee e piani (4 edizioni), Gangemi 2001, Metropoli e qualità dell’ambiente, a cura di con E. Belfiore (6 edizioni), Gangemi 1992; Taranto Progetto ’80. Progetto di sviluppo metropolitano della provincia ionica, 2 volumi, L’organizzazione urbana e l’assetto del territorio e I bisogni della collettività, con E. Belfiore e con C. Cecchi et al., Franco Angeli 1987.
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