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San Severo. Città di Puglia

Formato: 22 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 240

Anno edizione: 2007

ISBN: 9788849212549

EAN: 8849212542

UB. INT. : T302C T409A V06a V90e

Contenuto

Con San Severo. Città di Puglia si completa la trilogia delle città meridionali, una ricerca iniziata con Crotone, e proseguita successivamente con Enna, La città al centro, saggio pubblicato nel 1996. Si tratta di tre città minori nel panorama urbano della storia del Mezzogiorno d’Italia ma rappresentative, a loro modo, di altrettante situazioni paradigmatiche del percorso formativo delle città del Sud, dal loro costituirsi sul territorio sino al tempo presente. San Severo, nel suo lungo processo storico di formazione, ha attraversato diverse fasi, di sviluppo e di espansione, alternate a periodi di stagnazione e di declino. La ricostruzione della vicenda storica della città, dalla fondazione sino ai tempi nostri, fa emergere i periodi più significativi del suo divenire polarità urbana con valenza territoriale, vale a dire la fine del Cinquecento e la seconda metà dell’Ottocento. Alla fine del Cinquecento, quando la città con l’infeudamento a Gianfrancesco Di Sangro, nel 1579, e l’elevazione a sede vescovile, nel 1580, acquisisce una rinnovata funzione nell’ambito del patto di alleanza che si va tessendo tra la Chiesa di Roma e la feudalità emergente dei Di Sangro, come conseguenza dell’economia della transumanza instauratasi con la Dogana delle Pecore di Foggia. Nella seconda metà dell’Ottocento, quando l’affrancamento del Tavoliere fa decollare la società verso imprevedibili sviluppi e la sua borghesia, proprietaria e terriera, si inserisce saldamente al vertice delle istituzioni e del potere economico. In questi anni, la mappa del potere locale subisce notevoli trasformazioni con l’emergere di numerosi piccoli proprietari che “spinti dalla prospettiva di ottenere redditi eccezionali in presenza di una terra rimasta per secoli a riposo, improduttiva ed incolta, danno avvio ad una vigoroso processo di trasformazione colturale, da seminativo a vigna”, realizzando una pacifica rivoluzione economico-sociale. Si viene a formare in tal modo una fascia consistente di piccola proprietà che mette a valore la terra, senza grandi investimenti di capitali, cogliendo l’opportunità di prezzi remunerativi per più anni consecutivi. Il vitigno, impiantato inizialmente per soddisfare fabbisogni di consumo locali, successivamente organizzato per alimentare un commercio sempre più fiorente, finisce con il diventare la maggior risorsa del territorio. E non é soltanto il territorio comunale ad essere interessato dalla produzione del vino di San Severo ma un ambito ben più ampio che travalica i confini comunali coinvolgendo i comuni limitrofi e buona parte delle colline che si allungano verso il Molise. San Severo diviene “la città del vino”, appellazione che ancora oggi la caratterizza per l’importanza che assume nella sua economia la componente enologica della produzione.

Carmelo G. Severino, dirigente tecnico presso il Comune di Roma, svolge attività di ricerca nel campo dei fenomeni territoriali, privilegiando le analisi storiche dei processi formativi delle realtà urbane. Autore di numerosi saggi ed articoli apparsi su riviste specializzate di settore, ha pubblicato, per l’editore Laterza nel 1988, “Crotone”, nella serie editoriale “Le città nella storia d’Italia”, per la Rubbettino editore “Città d’Europa” nel 2004 e, per i nostri tipi, nel 1996 “Enna. La città al centro”, nel 1998 “Capri. Il segno e il senso” con Rachele Nunziata e, nel 2005 “Roma mosaico urbano: il Pigneto fuori Porta Maggiore”. Nell’anno 2000 ha ottenuto il Premio della Cultura “Sezione Storia locale”, attribuito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’informazione e l’editoria.

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