Studio di fattibilità per la realizzazione delle sedi per la III università

Quando nel 1989 “La Sapienza” organizzò la Conferenza di Ateneo per programmare il suo sviluppo, l’ipotesi di una terza Università. cominciò o farsi strada. Allora si disse che la Conferenza era una passerella delle vanità e su quello passerella si mandò anche a sfilare la “pantera” pensando che qualcuno si spaventasse.
Dalla Conferenza di Ateneo si passò poi al “piano triennale di sviluppo” e le prime ipotesi si arricchirono ulteriormente di una programmazione con la proposta dì nuove Facoltà, Corsi di Laurea, Di¬plomi. Lo studio approfondito dei Colleghi dei Dipartimenti di Architettura e Ingegneria, sulla possibile localizzazione. dì un nuovo complesso Universitario, mise in primo piano due sedi, quelle, appunto, di cui oggi si occupa il piano di sviluppo della III Università. Valco San Paolo-Ostiense e Santo Maria della Pietà.
Con il piano triennale, trasformato in legge, nasce il terzo Ateneo ricco più di entusiasmo che di ri¬sorse, di uomini e di mezzi: possiede però un gruppo di docenti, di non docenti e studenti disposti a farsi valere e ottenere ciò che la legge prevede; un Ateneo moderno che ospiti una ricerca d’eccellenza e una didattica d’avanguardia per trentamila studenti.
Il Consiglio di Amministrazione della Sapienza sapeva, affidandolo a un gruppo di valenti Colleghi, di poter consegnare al terzo Ateneo uno studio di fattibilità articolato e approfondito, uno strumento indispensabile per le Autorità dì Governo -nazionale e locale- e per poter bandire un concorso e giungere così a un complesso edilizio e urbanistico di prestigio internazionale.

Giorgio Tecce
Rettore dell’Università “La Sapienza” – Roma