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Università città piano

Parma, Brescia, Bologna, Milano, Venezia, Reggio Calabria

A cura di: Mambriani Alberto

Formato: 22 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 256

Anno edizione: 1999

ISBN: 9788874489350

EAN: 8874489358

UB. INT. : T303H V11b V90a V91f V91e

Contenuto

I molti modi in cui il rapporto tra città e Università si è impostato e sviluppato nel tempo sono un significativo parametro per individuare ed affrontare il tema dell’organizzazione urbana nel suo complesso, dal momento che nel corpo della città l’Università ha trovato storicamente forme di insediamento di volta in volta differenti al cambiare del contesto proprio per la sua natura di “sistema” autonomo rispetto al complesso urbano. Proprio nella complessità e nella variazione di questi “modi” con i quali rapportarsi all’insieme l’Università come sistema ha affinato le proprie peculiari forme di organizzazione interna.
Gruppi di lavoro delle Facoltà di Architettura di Milano, Venezia e Reggio Calabria e della Facoltà di Ingegneria di Parma, hanno verificato nel concreto le varie e differenti modalità di insediamento dell’Università in contesti urbani estremamente diversi per struttura storica, urbana, sociale ed economica. Casi antichi, come gli “Studia” di Bologna e Parma, dove la continuità della presenza universitaria nelle città è tale da diventare consuetudine strutturale nel tessuto più profondo della società, sono confrontati ai casi limite di Reggio Calabria o Brescia dove l’Università è di recente insediamento. Ancora diversi i casi di Milano o Venezia, che vedono una presenza dell’Università estremamente articolata e complessa: in particolare a Milano la diffusione delle strutture universitarie nel corpo della città corrisponde ad una notevole articolazione dei sistemi istituzionali, che vedono la compresenza in parallelo di Università pubbliche e istituti privati.
Sia che si tratti di costruire nuovi edifici o di rivitalizzare parti degradate del complesso urbano, la crescita delle Università ha costituito e continua a costituire un momento importante nella formazione di modelli, spesso esemplari, di intervento sia dal punto di vista metodologico che della qualità finale del prodotto.
Al di là della sua funzione specifica, quella dell’insegnamento e della trasmissione del sapere, da un punto di vista più strettamente architettonico ed urbanistico, il sistema “Università” è uno dei possibili parametri con i quali potenziare le dinamiche urbane, anche per la capacità dello stesso sistema di dare vita ad un indotto complesso. Come sempre l’Università produce spazi che fatalmente nel giro di pochi anni risultano inadeguati. Le problematiche della ricerca sono difficilmente prevedibili e creano un sistema autonomo rispetto al contesto urbano, sistema che deve però relazionarsi e fondersi col più articolato organismo urbano per consentire una equilibrata crescita della città.
Oggi, dopo l’interessante documento Martinotti della fine ’97 si stanno ponendo le basi per un rinnovamento delle università italiane. Il diploma universitario sarà “in serie” e parte integrante del Corso di Laurea. I crediti didattici saranno il riferimento per la carriera dello studente e c’è da sperare che tirocini e stages all’estero divengano obbligatori per l’acquisizione della laurea. In un momento di aziendalizzazione generalizzata anche l’università si sta faticosamente adeguando.
Se l’università sarà azienda con un bilancio di servizi forniti all’esterno ed un’efficienza aziendale paragonabile a quella del mondo privato risulta chiaro che anche il suo personale docente dovrà essere interamente dedicato come è stato ipotizzato da una proposta dei sindacati riuniti presentata ai primi ’98.
Se azienda e autonomia significheranno diversificazione competitiva tra i diversi Atenei che si potranno esprimere anche secondo una pluralità di offerte didattiche ad un nuovo tipo di studente contrattualizzato che vincola l’Ateneo ad un serio impegno ad una fornitura didattica di alto profilo e di servizi, le università più deboli rischieranno la chiusura e quelle più forti un eccesso di crescita.
Competizione e aziendalizzazione sono concetti ai quali il mondo universitario non era abituato e che dovranno essere opportunamente contemperati da un adeguato controllo sulle iniziative orientando atenei e gruppi di ricerca ad una individuazione ben precisa delle finalità da perseguire nella valorizzazione delle diversificate realtà locali. Sarà un modo nuovo di vivere l’università come laboriosa fucina di idee e di confronto di competenze.
Quale sarà la nuova “forma” dell’Università? Il mega-ateneo sarà sostituito da un sistema multipolare o rimarrà comunque come unico luogo “affidabile”? O lo stesso sistema multipolare si tradurrà in una frammentazione di risorse sul territorio dipendente più da logiche di campanile che da una logica specializzazione dell’offerta didattica? Interrogativi che insieme a molti altri sono l’attualità e il futuro.
Saggi di Alberto Mambriani, Antonio Piva, Francesco Buzzi, Enrico Valeriani, Francesco Ceccarelli, Maria Luisa Dagnino, Paolo Giandebiaggi, Gino Malacarne, Marco Bennicelli, Cinzia Larini, Francesca Cafaro, Alessandro Taverriti.

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