Focus on Vincenzo Rulli
My memory is some where else
A cura di: Respi Lorenzo
Facing English text
Formato: 19 x 24 cm
Legatura: Spillato
Pagine: 16
Anno edizione: 2014
ISBN: 9788849229233
EAN: 8849229232
UB. INT. : T429B V13a V43g
Contenuto
Collana FOCUS ON a cura di AnnaMarra Contemporanea
Catalogo della mostra tenutasi alla galleria AnnaMarraContemporanea dall’24 settembre al 30 ottobre 2014.
Berlino, una mattina presto, orario di punta.
Vincenzo Rulli si confonde tra la folla di impiegati, studenti e turisti, che anima la U-Bahn in un giorno di ordinaria quotidianità. Vestito di tutto punto ci si aspetta che abbia una 24ore con sé e invece lo si scorge scendere e salire dai convogli con un arnese inconsueto in mano. Forse un manifesto da corteo, forse una bandiera. L’artista si immerge nel tessuto di una società urbana articolata – come fosse un novello Prometeo in discesa verso gli Inferi – per svolgere la sua particolare missione: la ricerca ostinata e incessante di una chiave di lettura della realtà che lo circonda, adoperando gli strumenti a lui più congeniali, quelli effimeri del fare arte.
Una serie di scatti fotografici documenta lo spostamento di quest’uomo qualunque e di un’umanità variopinta che viaggia con lui nel ventre della città. Foto rubate, scevre da ogni estetismo e leziosità, scattate in modo da rappresentare lo scorrere della vita comune. È il racconto di un breve viaggio sotterraneo tra volti sconosciuti, etnie differenti che animano la Berlino contemporanea, con l’obiettivo di raggiungere un luogo altro, un altrove inusuale fra le mura della città.
L’azione performativa si trasferisce poi in un parco verde pubblico, meta frequentata e vissuta dai residenti. Riemerge dai percorsi sotterranei, all’aperto, esplora l’atmosfera, scruta l’aria e il suo portato in sospensione. Quindi dispiega le coppie di aste, srotola le garze semitrasparenti che le uniscono e pianta a terra quattro raccoglitori di semi di pioppo. I raccoglitori, privi dell’utilità oggettiva che contraddistingue gli oggetti usuali del nostro mondo quotidiano, sottraggono lo sguardo all’abitudine sollecitandoci a porre la domanda sul senso stesso. I sostegni flessibili dei raccoglitori ondeggiano silenziosi nell’aria, mentre il tessuto leggero intercetta e trattiene tra le sue fitte trame migliaia di candidi piumini.
Una camera fissa riprende l’evento, registra i rumori della natura e il brusio lontano della metropoli.
Nulla accade intorno, nulla disturba la quiete di questo momento fortemente lirico, a tratti onirico.
Tutto il lavoro si sviluppa per progressiva elisione di sovrastrutture mentali. In questa direzione l’indagine poetica supera la contraddizione tra consueto e inconsueto. Inizia così l’ultimo passo di questo percorso di avvicinamento all’essenza del fare arte. Il fiore di pioppo diventa un materiale della scultura, la sostanza da cui l’autore riparte per meditare e indagare sull’esperienza vissuta, per ricostruirne la memoria sotto forma di opera d’arte.
La mostra ripercorre le tappe salienti della recente riflessione di Vincenzo Rulli. In un allestimento rarefatto e rigoroso, le opere si accostano l’una all’altra in un gioco continuo di rimandi e di contrasti, ove si confrontano tecniche e si sperimentano linguaggi. Una selezione di stampe fotografiche testimonia in due momenti cruciali l’atto performativo, che dispiegandosi dialetticamente tra civiltà e natura, sboccia in un nuovo legame che l’artista instaura con il mondo circostante.
Agli scatti si affianca la videoproiezione sulla raccolta dei semi di pioppo nel parco cittadino di Kreuzberg, una ripresa a camera fissa riproposta in loop (4′ 43”).
C’è anche spazio per alcuni frammenti di realtà: un esemplare del raccoglitore, i sacchi di cotone ricolmi di spore, un paio di scarpe leggere – modellate sul piede dell’artista – con le quali volare lontano.
Lorenzo Respi
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