Giobbe

Giobbe. L’emblema della sofferenza immeritata, della persecuzione immotivata. L’uomo che la Torah addita a esempio della volubilità dell’umana sorte, ieri ricco, felice, fortunato, oggi colpito da ogni sorta di disgrazia, da quelle fisiche a quelle familiari ed economiche. L’uomo che si ribella al suo Creatore ma non lo rinnega mai, e non abbandona mai la speranza nella Sua misericordia. È una storia che da millenni si ripete quotidianamente, e che abbiamo tutti sotto i nostri occhi, basta sfogliare i giornali o guardare la Tv. Siriani, Rohingya, i passanti vittime di attentati integralisti, gli studenti felici e spensierati che muoiono a scuola sotto le pallottole di squilibrati invasati dall’odio, le migliaia di immigrati che quotidianamente cercano di sfuggire alle persecuzioni, vivendo sulla propria pelle la crudeltà del viaggio e quella del rifiuto. O dell’indifferenza.