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Il cantone di Riofreddo nella repubblica romana del 1798-1799

Un momento di storia alla luce di documenti inediti

A cura di: Segarini Georges

Formato: 17 X 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 352

Anno edizione:

ISBN: 9788849207248

EAN: 8849207247

UB. INT. : T421D T511a V25i V23b

Contenuto

La rivoluzione che scoppiò in Francia nel cadere del secolo XVIII fece sentire le sue risultanze anche nei Stati della S. Sede, quali invasi dalle Armate Francesi, e rivoluzionati, presero le forme del Governo Democratico che si era adottato in Francia. Riofreddo che mai avea potuto scuotere il tirannico giuoco Baronale, appena si vidde libero da questa pesante servitù, che volentieri chinò la testa ai Conquistatori, e fu stabilito Capo Luogo, o Cantone composto delle Terre di Vallinfreda, Vivaro, Scarpa, Percile, Licenza, Civitella, Rocca Giovane, Sambuci, Saracinesco, Anticoli, Arsoli e Roviano. Vi risiedeva un Presidente Municipale, che diramava gli ordini agli Edili di tutte le altre Comuni, i quali due volte la settimana si raddunavano in Riofreddo per trattare gli affari comunali. Vi era un Pretore, un Scriba, e quattro Assessori per il ramo giudiziario; un Questore che riteneva la Cassa di tutte le Comuni; un Direttore del Bollo e della Registrazione, ed un Prefetto Consolare che sorvegliava tutte le autorità. Così scriveva, tra il 1820 e il 1830, l’arciprete don Bartolomeo Sebastiani di Riofreddo nelle sue “Memorie”. Ed è proprio la gran mole di documenti inediti sul Cantone, conservata soprattutto nell’Archivio Comunale di Riofreddo, che viene pubblicata in questo volume. Essa inizia con la fitta corrispondenza fra l’Amministrazione Dipartimentale del Tevere, con sede a Roma, e il Presidente del Cantone; conta ben 118 atti (lettere, notificazioni, avvisi, ricevute di ritorno, eccetera) che vanno dal 13 ventoso anno VI (3 marzo 1798) al 29 brumale anno VII (19 novembre 1798). Seguono poi il carteggio e vari documenti relativi ai tre principali esponenti del Cantone, vale a dire al Presidente della Municipalità, al Prefetto Consolare e al Questore. Il libro, corredato anche di una serie di documenti, notizie, decreti, ordinanze e proclami, offre quindi motivi di approfondimento dello storico periodo della Repubblica Romana del 1798-1799, per meglio inquadrare fatti e personaggi che, seppur riferiti ad un piccolo e periferico Cantone, sono comunque interpreti della nuova realtà, difficile e complessa, formatasi al seguito del grande evento della Rivoluzione Francese.

Gabriele Alessandri, studioso di geografia storica, si è da sempre interessato in modo particolare al territorio compreso tra Tivoli, Subiaco e Carsoli, zona di origine della sua famiglia. Ricercatore delle varie realtà ivi presenti, è autore di numerosi saggi che ne analizzano soprattutto gli aspetti religiosi e storici. Si è dedicato in modo particolare alla toponomastica sacra, materia nella quale le sue ricerche di storia, religione e geografia del territorio trovano una naturale sintesi. Per il Centro Studi di Toponomastica Sacra ha pubblicato: “Toponomastica sacra nel territorio di Riofreddo (Lazio)” ed “Esempio di correlazione tra toponomastica sacra e pedologia in territorio romano”. Collabora inoltre con numerose riviste di storia locale.

Georges Segarini, nato a Parigi da padre italiano e madre francese, compie gli studi a Roma e poi ritorna in Francia e vi si stabilisce definitivamente. In margine alla sua carriera professionale si dedica, dapprima per svago e curiosità, e poi con sempre maggiore interesse e passione, alla ricerca storica, inventariando e raccogliendo, nelle biblioteche e negli archivi parigini documenti relativi, tra l’altro, agli interventi delle armate del Direttorio francese nello Stato Pontificio e nel Regno di Napoli durante il famoso “biennio giacobino”. Queste ricerche hanno dato luogo, finora, alla pubblicazione dei volumi “Une source inédite de la République romaine: les registres du commandant Girardon” nei “Mélanges” della Scuola Francese di Roma e di “Patriotisme et courage ” La Repubblica napoletana del 1799 nei manoscritti del generale di brigata Antoine Girardon” per l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.

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