L’Italia di Garibaldi
A cura di: Talamo Giuseppe
Formato: 21 x 29,7 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 224
Anno edizione: 2007
ISBN: 9788849213409
EAN: 8849213409
UB. INT. : T519A T519b V23h BRAMP
Contenuto
Nessun protagonista del nostro Risorgimento raggiunse mai una popolarità paragonabile a quella di Giuseppe Garibaldi. Al suo nome sono legate molte tra le pagine più celebri della lotta per l’unificazione italiana tra cui la difesa di Roma nel 1849, l’impresa dei Mille, la vittoria di Bezzecca. Ma le imprese militari, per grandi che siano, non bastano da sole a spiegare lo straordinario fascino che Garibaldi esercitava sulle folle, l’aureola di leggenda che lo circondò ancora vivente non solo nel nostro paese: il segreto di questa leggenda, come di quelle imprese, sta nella personalità dell’uomo, nella sua vita avventurosa, nel suo carattere semplice e schietto, nei nobili ideali che l’animarono.
Protagonista del nostro Risorgimento, strenuo combattente, sensibile alla condizione dei ceti meno abbienti, disposto a difendere la libertà laddove questa fosse messa in discussione, ma anche padre affettuoso, marinaio tenace e agricoltore aperto alla sperimentazione di nuove tecniche, figura estremamente dignitosa nella sua vecchiaia non priva di mali fisici, Garibaldi appartiene agli italiani, ma anche, come volle sottolineare a suo tempo il Presidente Sandro Pertini nel nobile messaggio inviato alle Camere il 4 luglio 1982, in occasione del centenario della morte dell’eroe, alla causa dell’emancipazione dei popoli. Non si contano, a tale riguardo, i paesi del mondo che lo hanno elevato a simbolo delle loro lotte di liberazione.
Proprio in ragione di queste sue peculiarità, l’attività del Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, che ho l’onore di presiedere, si è sviluppata lungo due direttive principali: da un lato in una serie di iniziative di carattere scientifico, volte ad analizzare sempre più in profondità la personalità, il pensiero, la azione del Generale nizzardo in relazione alle vicende sociali, politiche ed economiche che hanno caratterizzato il nostro paese; dall’altro nella promozione di una serie di manifestazioni capaci di riportare il comandante dei Mille nel vivo della coscienza e del costume nazionale.
Riguardo al primo obiettivo, quello cioè di stimolare il necessario ripensamento scientifico, il Comitato Nazionale ha promosso una serie di convegni, due dei quali a carattere internazionale, ai quali si aggiungerà un Dizionario storico-politico-letterario che intende riproporre le interpretazioni che, nel corso del tempo, sono state date di Garibaldi da intellettuali, uomini politici e artisti di ogni parte del mondo. Non vi è bisogno, in questa sede, di sottolineare il ruolo decisivo che il Ministero per i Beni e le Attività culturali assolve quale luogo primario deputato alla memoria storica della straordinaria vicenda di Giuseppe Garibaldi con i suoi musei, le sue biblioteche, i suoi archivi, custodi di testimonianze iconografiche, librarie e documentarie per molti versi ancora da esplorare.
L’altra direttiva cui il Comitato Nazionale ha tenuto fede, fin dall’inizio dei suoi lavori, è stata quella di cercare di portare la figura e l’immagine di Garibaldi nel vivo del dibattito civile. È stato dato, per questo, impulso a tre mostre di carattere nazionale: una che si è già aperta a Firenze il 24 maggio scorso, alla presenza del Capo dello Stato, e che ha per titolo Garibaldi tra storia e mito, mostra che, tra le altre cose, ci ha permesso di ammirare una parte della collezione garibaldina appartenuta a Giovanni Spadolini; un’altra che si aprirà tra breve al Palazzo Ducale di Genova e avrà come tema la grande pittura ottocentesca italiana; una terza, infine, che è quella di cui dà conto il presente catalogo.
Tema di fondo dell’esposizione è presentare allo spettatore il volto dell’Italia così come appariva al momento delle imprese di Garibaldi; intrecciare, cioè, in maniera scrupolosamente documentata, le imprese del condottiero nizzardo con la realtà sociale, politica, economica del nostro paese. Il tutto attraverso le immagini che ci sono offerte da scrittori, pittori, fotografi, incisori, taluni dei quali erano al fianco del generale nizzardo o, in ogni caso, ne seguivano quotidianamente le imprese.
Garibaldi, oggi, appartiene alla nazione ed è patrimonio di tutti gli italiani. Proprio per questo alla sua figura dobbiamo attribuire un significato particolare, significato che ci permetta di ritrovare quella certa idea dell’Italia che dal Risorgimento arriva fino a nostri giorni e che noi, e non parlo solo a nome del Comitato Nazionale da me presieduto, avremmo l’aspirazione di trasmettere alle nuove generazioni, perché dia loro modo, riflettendo sul passato, di valutare attentamente le vie nuove da intraprendere.
Andrea Marcucci
Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni
del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi
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